ESCLUSIVA VG, Rocca: "Stadio? Per il nome suggerisco un referendum tra i tifosi"
Era presente anche lui al famigerato incontro di qualche giorno fa tra il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il nuovo proprietario della Roma, Thomas DiBenedetto. Il presidente del Roma Club Campidoglio, Federico Rocca, ha parlato in esclusiva a Vocegiallorossa.it
Impressioni su DiBenedetto e il suo impatto con la città?
"Il neo Presidente mi è sembrata una persona concreta, entusiasta e con tanta voglia di fare e con un quel pizzico di simpatia che non guasta mai. Il suo effetto sulla città sarà determinato dai risultati, a Roma è sempre stato così".
Tempistica dello stadio?
"Non ci sono delle tempistiche poiché lo stadio deve essere fatto dalla società, quindi parliamo di un intervento privato, questo vale per sia per la Roma sia per la Lazio. Attendiamo i progetti, senza i quali non siamo in condizione di esprimerci, tanto meno possiamo ragionare sulle aree. Credo all'esigenza della nuova dirigenza di dare una svolta al percorso della Roma, del resto già dall'inizio i nuovi acquirenti avevano manifestato la volontà di lanciare un progetto a lungo termine che passasse anche attraverso uno stadio di proprietà e più adatto alle partite di calcio rispetto all'Olimpico".
Possibili accordi incrociati stadio-Olimpiadi 2020?
"Le due cose non sono collegate, certo avere nuovi impianti sportivi, moderni e adeguati potrebbe aiutare in vista della candidatura olimpica".
Si è parlato del possibile nome dello stadio?
"Per ora no, suggerisco alla società di fare un referendum tra i tifosi, sarebbe bello far scegliere a loro il nome".
Progetto della Roma, cosa ne pensa?
"Sono fiducioso, quando arrivano dei giovani è sempre positivo perché la Roma ha bisogno di investire su nuovi talenti e solo così si può dar vita ad un ricambio generazionale graduale, infatti oggi l'organico delle Roma è fatto da veterani e nuovi giocatori, molti dei quali giovani. Poi nel calcio alla fine le parole contano poco, bisogna mettere la palla in rete".
Pensieri sull’allenatore?
"E' presto per esprimere un giudizio perché non è facile sedere sulla panchina della Roma e soprattutto sapere che gran parte della città ti sta studiando e si attende da te dei grandi risultati. Per questo bisogna dare tempo a Luis Enrique e farlo lavorare con serenità. Mi sembra un buon allenatore, determinato, convinto delle sue idee e forse il più adatto a lavorare su un gruppo da rifondare insieme ai giocatori giovani. Era comunque nei programmi della Roma un anno di transizione per gettare le basi del nuovo progetto, non facciamoci prendere da ansie e malumori, quest'anno ci sarà da soffrire anche se da tifosi è ovvio che noi ci auguriamo di tutto e di più".