Uno sgradevole senso di incompiutezza

27.02.2018 12:57 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Uno sgradevole senso di incompiutezza

La noia trionfa nettamente. Più del gelo dell'Olimpico, è stata l'assoluta mancanza di un'idea a gelare i tifosi giallorossi. A volte il risultato è casuale ma la prestazione no. La prestazione racconta di una Roma spenta, abulica, prevedibile e scolastica, le cui le individualità sono state risucchiate dalla mediocrità generale come un grosso buco nero in grado di assorbire le qualità dei singoli. Qualità che, quindi, sono rimaste nascoste, soppresse da un atteggiamento talmente tanto remissivo e da una tale assenza di contenuti da sembrare una partita di fine ciclo. Lungi dal pensare che Di Francesco sia in bilico, rimane una partita che fa crollare qualsiasi minima certezza che il tifoso romanista potesse avere.

La classifica guarda sorniona la Roma. Nulla è compromesso, nulla è perduto.
È la condizione della squadra a preoccupare. Prima la gara a metà giocata in Champions, con un ottimo primo tempo seguito da un crollo inspiegabile. Poi le critiche, anche pubbliche, di Di Francesco e ora una prestazione totalmente insufficiente, senza spiegazioni e senza alibi.
Rimane solo quel retrogusto amaro, quello sgradevole senso di incompiutezza che accompagna fedelmente la Roma da anni. La sensazione che, qualsiasi cosa possa cambiare, alla fine non cambi mai nulla.