Unicredit, perché vuoi la Roma? Occhi ben aperti, c'è in ballo la passione
Il trapasso è vicino. O almeno così sembra. In queste ore, però, si sta diffondendo una piccola, seppur non banale, paura. Siamo sicuri che il passaggio a Unicredit sia di reale beneficio per la nostra Roma? E' sicuramente una domanda a cui dare una risposta risulta veramente difficile. Solo il tempo potrà darci il giusto riscontro e la situazione che stiamo vivendo, come detto prima, volge definivamente al termine. Con o senza Sensi.
Come sempre, in tutte le situazioni della vita e a maggior ragione nel calcio, gli estremismi non portano mai a nulla di buono: in questo senso, la "guerra mediatica" a cui abbiamo assistito negli ultimi anni tra Sensiani e Anti-Sensiani non ha più alcun senso (se mai ce l'abbia avuto). Criticare o esaltare a prescindere e senza alcuna motivazione questa società è un esercizio improduttivo. I tifosi giallorossi hanno dato ampiamente dimostrazione - da sempre - di essere fidelizzati alla squadra e di come questo li abbia portati ad esserne il bene primario. Serve, perciò, un fronte compatto e deciso per cercare di vigilare su questa situazione As Roma-Italpetroli-Unicredit. Al riguardo devo ammettere che la posizione assunta ultimamente nella trattativa da Unicredit non mi convince. Il volere a tutti i costi l'As Roma (nonostante ci siano altri beni di proprietà dei Sensi che coprirebbero ampiamente il debito accumulato da Italpetroli), dopo aver detto più e più volte di non voler mai entrare nel mondo del calcio, mi induce a pensare che ci sia già qualche acquirente ad aver "scaldato i motori". Chi è? E ancora: siamo sicuri che il passaggio di consegne sia di reale beneficio per la nostra Roma? La domanda - sempre quella - non trova, per ora, risposta. C'è puzza di moralizzatore.
Non mi trova d'accordo la corrente di pensiero secondo la quale "vanno bene tutti al posto di Rosella". Rischieremmo seriamente di finire nelle mani, come sottolineato prima, di "moralizzatori" e - ancor peggio - finti milionari. La vicenda Fioranelli dovrebbe averci temprato. Non solo: la Roma è entrata a far parte dell'élite del calcio italiano in pianta stabile e, anche se gli estremisti anti-Sensi non saranno d'accordo, questo è stato possibile grazie alla gestione societaria di Franco Sensi prima e Rosella Sensi poi.
Dunque via i pregiudizi, via le schermaglie da quattro soldi: in ballo c'è la passione, c'è l'amore. C'è la Roma. Occhi ben aperti.