Una questione di fiducia
Il periodo di pausa del campionato avrà permesso a Di Francesco di fare l'analisi delle prime uscite ufficiali della squadra, comprendere ciò che è stato sbagliato e ciò che ha funzionato. Quel che è mancato però alla compagine romanista, più che il tanto discusso modulo di squadra, sono stati i protagonisti in campo. 4-3-3, 3-4-1-2, 4-2-3-1. 4-2-4, tutte convenzioni per posizionare e scrivere le formazioni sulla carta, la partita la giocano calciatori e allenatore. Il mister da questo punto di vista, tornerà a riproporre la sua idea tattica (fatta di pressing alto e gioco in verticale) non il suo modulo, visto che il 4-3-3 lo propongono in tanti, ognuno con sfumature diverse. L'attesa di Roma-Chievo sarà dunque su come la squadra interpreterà la gara. Soprattutto, se affronterà l'impegno da squadra.
L'aspetto psico-fisico a Trigoria non è dei migliori. Il centrocampo, rinnovato quasi completamente durante il calciomercato, criticato contro Torino, Atalanta e Milan, non ha giovato di queste 2 settimane di stop. Tra Nazionale e allenamenti al Fulvio Bernardini, Pastore è fermo per un problema muscolare al polpaccio destro, Pellegrini è stato bocciato da Mancini dopo 45 minuti contro la Polonia (gli stessi serviti a Di Francesco per levarlo dal campo contro i bergamaschi), Cristante, titolare con l'Italia in Portogallo, è tornato a casa con una pesante sconfitta. Fiducia, fondamentalmente si tratta di questo. Vincere contro i veronesi risulta quasi obbligatorio, sia per la classifica, sia per l'aspetto mentale. Testa sui tre punti, poi, da domenica alle 14:30 si potrà pensare al match del Bernabeu contro il Real Madrid. Ipotizzare che la Roma abbia trovato la giusta quadratura, senza molti top player, durante la sosta è impensabile, tornare a riconquistare i tre punti all'Olimpico è l'unico modo per rimettersi in cammino sulla retta via.