Tutto sull'Europa League
Se già dopo la sconfitta contro il Napoli la corsa al quarto posto si era complicata, dopo il pareggio con il Sassuolo è diventata una salita verso l’Everest con la vetta che viene oscurata dalle nuvole.
Le partite a disposizione diminuiscono mentre i punti di distacco aumentano e la fiducia cala drasticamente. A questo punto, senza giri di parole, l’obiettivo primario è l’Europa League. Un obiettivo difficilissimo, anche considerando la storia europea della Roma, ma il più raggiungibile. La finale dista 4 partite, e poi in 90 minuti può succedere di tutto.
Ci sarebbe l’opportunità di portare un trofeo importante e di andare in Champions League. È bene ripeterlo: l’obiettivo è estremamente complicato ma è la via più concreta per dare un senso alla stagione. In campionato, la Roma ha dimostrato di fare (abbastanza) bene contro le piccole ma di non riuscire a fare il salto con le grandi. E con questo ritmo il quarto posto non sarà raggiunto. Per cui l’unica cosa da fare è quella di mantenere un buon ritmo per raggiungere almeno la qualificazione in Europa League ma di dare l’assoluta priorità alla coppa. Tradotto: le scelte di formazione dovranno essere orientate all’Europa League, facendo il massimo in campionato per approfittare di eventuali crolli di tutte le squadre davanti alla Roma. Crolli sulla carta tutti possibili ma molto difficili da prevedere, sia per il cammino dei giallorossi in stagione e sia perché la squadra di Fonseca è l’unica che avrà anche l’impegno europeo.