Si torna sulla Terra
La Roma ha avuto un giorno in più rispetto al solito per riposare e allenarsi dopo il successo sul Leicester e la qualificazione alla finale di Conference League, gli appassionati di Roma hanno avuto un giorno in più per godersi quel successo e non pensare alla Serie A, che più di un dispiacere ha dato in questa stagione e non solo per demeriti dei giallorossi.
Questo lunedì ha riportato un po’ tutti sulla Terra, non tanto perché la vera Roma sia quella scialba e per nulla efficace che abbiamo visto questa sera al Franchi, ma perché dopo quattro giorni di estasi ci si è ricordati quanto possa essere brutto e demotivante giocare in un campionato nel quale gli episodi controversi - modo gentile di parlare di errori marchiani e ripetuti in serie - modificano l’andamento delle partite più di quanto possano fare le squadre stesse.
Chiedere a un gruppo di essere più forte delle avversità esterne può essere esercizio più o meno corretto, pretendere dallo stesso gruppo, con scarsissime energie fisiche e mentali residue, di reagire a un episodio così brusco dopo pochi minuti, è roba di fantasia pura. Il rigore inventato dal VAR dopo cinque minuti ha, di fatto, posto fine al piano di José Mourinho, che aveva fatto delle scelte ambiziose, un all-in per sistemare il tempo che rimane da qui al viaggio a Tirana. Presentarsi al Franchi con dieci titolari su undici della partita di giovedì significava chiedere un ultimo sforzo ai migliori e aumentare così le chance di un successo, che, se ottenuto, avrebbe praticamente chiuso il discorso Europa League della prossima stagione, che invece non solo resta aperto, ma che richiederà sforzi ulteriori fino, probabilmente, all’ultimo minuto di Torino-Roma, mandando all’aria ogni velleità di gestione delle forze in vista della finale di Conference League.
Non è certo per una sola partita storta, per di più giocata su uno dei campi statisticamente più difficili della Serie A come quello della Fiorentina - e quindi complicata a prescindere dagli episodi che sarebbero potuti accadere e che sono successi - che la Roma si trova ora in questa situazione, certo - o quantomeno molto probabile - è che invece che, dai tre match rimasti in questa stagione, la Roma dovrà ottenere tre vittorie per centrare i suoi obiettivi. Per farlo, dovrà comunque invertire un trend: se prima erano dodici le gare senza sconfitte in campionato, adesso sono quattro quelle senza successi. E qualcosa, in ogni caso, dovrà pur dire.