Ridateci la Roma!

25.10.2010 00:01 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Ridateci la Roma!
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. Solo sette i gol fatti (hanno fatto peggio solo Cesena, Parma e Udinese) e ben dodici quelli subìti. I numeri parlano chiaro e descrivono una Roma in crisi. Una crisi di gioco, di risultati, di fortuna e di idee. Neanche il famigerato confronto andato in atto mercoledì, a Trigoria, ha ridestato una squadra neanche lontanamente paragonabile a quella che, appena cinque mesi fa, ha conteso lo scudetto all'Inter fino all'ultima giornata. Eppure la rosa è la stessa. Anzi, è addirittura migliorata con gli innnesti di Simplicio, Adriano e soprattutto Borriello. E allora cosa sta succedendo a questa squadra? Chi parla di un problema fisico, chi dà la colpa ad un blocco mentale, chi invece punta il dito contro il gioco che latita. Ieri Pradè, in conferenza stampa, ha mischiato il tutto, affermando che tutte e tre le componenti stanno incidendo negativamente. La stagione non è ancora compromessa, c'è tempo per rimediare ma è bene che si inizi intanto a dare un'identità alla Roma. Un modulo, un'idea di gioco, tutto ciò che è mancato ieri. I giallorossi hanno faticato perché nessuno faceva movimento senza palla e questo ha facilitato notevolmente la fase difensiva del Parma. Dall'iniziale 4-4-2, la Roma è poi passata al 4-2-3-1 con l'uscita di Totti per poi cambiare nuovamente con l'ingresso di Okaka. Bisogna lavorare molto, come ripetuto anche oggi da Pradè. Lavorare molto e in fretta per restituire la Roma ai suoi tifosi. Quei tifosi che anche ieri sono andati a Parma a sostenere la squadra. Non erano tanti quanti quelli che l'anno scorso hanno raggiunto il Tardini per spingere la Roma, in piena lotta scudetto, ma erano comunque un numero considerevole se consideriamo lo scomodissimo orario delle 12.30, che ha costretto i tifosi ad andare a Parma fin da sabato o a partire all'alba di ieri.

Un piccolo gruppo di sostenitori giallorossi, una ventina al massimo, ha raggiunto i giocatori anche nell'albergo dove alloggiavano, in cerca di qualche autografo o, al massimo, di qualche foto. I calciatori si sono mostrati molto disponibili, tra tutti Mexes e Totti, mentre un consigliere della società lo è stato molto meno, cercando in tutti i modi di non far avvicinare i giocatori ai tifosi che erano nella zona comune, ma anzi indirizzandoli verso un'area blindatissima a loro riservata. Il tutto si è poi tranquillamente risolto, anche grazie all'intervento tempestivo di Gian Paolo Montali.