Qui e ora
“Questa euforia generale non aiuta a concentrarsi sulla gara importante”. José Mourinho in conferenza stampa ha fiutato il pericolo e ha visto, forse, una squadra, un ambiente, una città intera disinteressata alla gara contro il Torino (fondamentale per l'accesso all'Europa tramite il campionato) e totalmente proiettata alla finale di Tirana. Comprensibile, da una parte, visto che molti giovani tifosi giallorossi non hanno mai visto i capitolini giocare una finale europea. Dall’altra, però, Mourinho avendo vinto tutto e di più sa benissimo che non ci si può permettere di avere un calo di tensione proprio adesso, anche perché, in caso di doppio risultato negativo, la Roma rischia di essere fuori da tutto e sarebbe un clamoroso fallimento.
Lo Special One ha, quindi, richiamato tutti a praticare una massima di saggezza filosofica e religiosa: il qui e ora. Pensare, cioè, solamente al presente senza rimuginare sul passato e senza, soprattutto, pensare al futuro. Anche perché tutto passa esattamente da questo preciso istante: tutto ciò che accadrà in futuro è determinato da come ci comportiamo adesso, da cosa facciamo, da cosa non facciamo e, anche, da cosa pensiamo o non pensiamo.
Il qui e ora è un principio cardine per rimanere focalizzati su ciò che si sta facendo. Difficilissimo da applicare a Roma, mission impossible a una settimana dalla finale. Ma tutto passa da qui, da questo preciso istante, dalla gara contro il Torino, dal fare bene adesso, ora, non tra una settimana, non domani, ma adesso. Mourinho lo sa molto bene e, con tutto quello che ha vinto, ha anche l’autorità e l’autorevolezza di richiamare tutti all’ordine.