Men United

Manchester Calling. Dopo le tante polemiche e la disapprovazione per come la Roma stia gestendo il finale di campionato, l'appuntamento della stagione è ormai alle porte. Mister Fonseca ha lanciato messaggi chiari, più in campo, con le sue scelte, che a parole durante le conferenze stampa, su quanto per lui conti soltanto la doppia sfida contro i Red Devils. D'altronde, nella sua posizione, con Sarri (nome più gettonato), pronto a prendere il suo posto sulla panchina dell'Olimpico, lato Curva Sud, il ragionamento che può aver fatto il tecnico portoghese in questi giorni è quello di chi non ha più nulla né da perdere, né da dimostrare, ma può togliersi la più grande soddisfazione della sua carriera e si gioca il tutto per tutto.
O la gloria o il fallimento, senza mezze misure. Giovedì, all'Old Trafford, Fonseca manderà in campo la formazione migliore a disposizione più per nomi che per condizione fisica. La prima gara, su un campo dove i giallorossi non hanno mai vinto tra Champions ed Europa League, dove tutti ci ricordiamo una débâcle, sarà l'impegno più arduo in questa gara dai 180'. Come ha detto Edin Dzeko: "Innanzitutto dovremo giocare da squadra. Poi, nel calcio tutto è possibile". Parole dettate dall'esperienza di un calciatore di 35 anni che ha giocato in 3 dei 5 maggiori campionati europei, parole di chi la sfida con il Manchester United voleva dire derby.
Lui, Mkhitaryan e Smalling. I tre tenori della Roma, con motivazioni particolari, chi può essere alla sua ultima grande partita, chi è invece in attesa di una rivincita sul campo verso chi non lo ha ritenuto più all'altezza del club con più tifosi al mondo. L'Europa fa storia a se e abbiamo visto come in questa edizione, sia nella fase a gironi, ma soprattutto nella fase a eliminazione diretta, le scorie della Serie A non hanno mai intaccato una cammino fino a questo momento quasi perfetto, dove i giallorossi si sono riscoperti grandi, dopo aver assaporato le più rinomate notti Champions, diventate magiche in quel Roma-Barcellona 3-0. Facile fare il gioco di parole con l'etimologia del nome della città, Man-chester, dal sostantivo latino castrum, ovvero gli accampamenti militari degli antichi romani, e dire che quella che aspetta la Roma sarà una battaglia, più utile è quello legato al nome abbreviato del club, visto che come suggerito dal cigno di Sarajevo servirà una grande prova di forza del gruppo, serviranno 11 men united.
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