La Roma sbatte a Verona contro un muro di nebbia
La Roma sbatte contro il Chievo e contro un muro di nebbia.
Una sconfitta che sa di beffa per la squadra di Zeman, rimasta senza gol dopo 17 partite consecutive di campionato. E l’ultima volta erano stati proprio i clivensi a tenere a secco i giallorossi, nella terz’ultima giornata del torneo passato.
Scherzi del calcio, anche se sulla gara negativa di Totti e compagni pesa un arbitraggio discutibile, tanto da far rimanere in silenzio a fine match il tecnico boemo, e soprattutto il probabile fuorigioco non segnalato sulla rete decisiva di Pellissier a 4 minuti dalla fine. Probabile perché la fitta nebbia ha oscurato anche la tv.
Fin lì non era certo stata la Roma migliore, con Totti e Osvaldo poco ispirati, al pari di Pjanic, confermato nella posizione di esterno alto. Una prestazione condizionata anche dal terreno pesante e dalla scarsa visibilità nella seconda parte di gara.
Zeman, che aveva preferito Tachtsidis a De Rossi in regia, alimentando così nuove polemiche e incertezze sul futuro del centrocampista azzurro, ha provato a cambiare qualcosa nella mezz’ora finale inserendo lo stesso De Rossi, Destro e Lamela, ma a nulla è servito.
De Rossi poi nell’assalto finale si è visto costretto a giocare centrale difensivo quando Marquinhos infortunato e con i cambi esauriti, si è gettato in avanti, lasciando in pratica la Roma in dieci.
E questa è l’altra nota dolente di domenica scorsa, l’infortunio alla caviglia del giovane brasiliano, che si aggiunge alla squalifica di Castan. Contro il Milan sabato sera Zeman rischia di dover far giocare l’altro baby Romagnoli, al fianco di Burdisso
La sconfitta di Verona, che, coppa compresa, interrompe la serie di 5 successi consecutivi, è uno stop pesante alla rincorsa Champions, con Lazio, Fiorentina e lo stesso Milan tutte vincenti.
Nel sabato pre natalizio, davanti al presidente Pallotta già sbarcato nella capitale, servirà una grande Roma per fermare i rossoneri in netta ripresa e ora a -2, e chiudere in casa giallorossa un 2012 tribolato, che la battuta d’arresto con il Chievo, ha reso per ora tutt’altro che dolce.