La cortina fumogena

30.11.2023 12:27 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
La cortina fumogena
Vocegiallorossa.it

Criticata, infortunata, incerottata, stanca, la Roma di José Mourinho è un meraviglioso carrozzone che, in qualche modo, va avanti. Tatticamente, abbiamo più volte ripetuto su Vocegiallorossa che quest’anno la Roma ha più possesso palla ed è più aggressiva, cercando subito di riconquistare palla dopo averla persa. Sono cose di cui si parla poco, perché fa comodo dire che Mourinho fa sempre il solito gioco, con palla avanti e tutti dietro, passivamente, a difendere la porta (cosa che, ogni tanto, accade ancora, va detto).
Quindi, un po’ è colpa dell’innata umana pigrizia e un po’ è colpa/merito dello stesso Special One.

UNA CORTINA FUMOGENA - Come un abile affabulatore, alza una cortina fumogena ogni volta che parla. Se la prende con tizio e caio, con un giocatore, con gli arbitri, con la società, con la rosa, con la Lega, con la Uefa, con chiunque insomma. Il repertorio è ampio e variegato. Così facendo, costringe tutti, anche e soprattutto i detrattori, a focalizzarsi sulle sue dichiarazioni, dimenticando di guardare con attenzione le partite e la classifica. La quale, lentamente, sta migliorando.
Mourinho distoglie così l’attenzione dal campo e dalla squadra, sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno male. Ti costringe a parlare di altro, a guardare altrove, in modo da consentirgli o di rimarginare le ferite o di continuare a correre senza farsi scorgere da nessuno. Capita, così, tra una conferenza e l’altra, di ritrovare la Roma finalista di Conference League o di Europa League. Capita anche, dopo un avvio pessimo, di guardare per sbaglio la classifica e di vedere la Roma a tre punti dal quarto posto che, due mesi fa, sembrava molto lontano. Special One. A molti, il suo stile fuori e dentro al campo non piace. Altri lo ammirano, forse lo venerano. La realtà è che mentre i mourinhani sfoderano le spade per affrontare gli anti mourinhani in una singolar tenzone che muta nella forma ma rimane costante negli anni (ricorderete i villapacellisti e gli antivillapacellisti i pro Pallotta e gli anti Pallotta etc), lui, Mourinho, tra una chiacchiera e l’altra, alza un polverone in cui nessuno capisce più nulla, nessuno vede più nulla, finché lo stesso non si dirada e puoi scorgere lo Special One ormai lontano, verso la vittoria.