La classifica ha un volto sempre più preoccupante, le giustificazioni sulla pioggia non valgono nulla

Nato a Roma il 7 febbraio 1973, nel 2000 inizia a collaborare con Eurosport. Nel 2003 contribuisce alla nascita di Sportitalia di cui diventa dal 2006 responsabile della redazione romana e inviato per la Nazionale di calcio
13.11.2012 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
La classifica ha un volto sempre più preoccupante, le giustificazioni sulla pioggia non valgono nulla
© foto di Vocegiallorossa.it

Un altro derby perso. E’ il terzo consecutivo, tutti sotto la nuova gestione americana, tutti chiusi in 10 uomini. La Roma vede rosso e non solo per l’espulsione di De Rossi alla fine del prime tempo. A quel punto la squadra giallorossa era già sotto e soprattutto aveva subito l’ennesima di rimonta di questa stagione, con i gol di Candreva e del solito Klose.

La rete in apertura di Lamela - all’ottavo centro in campionato (sesta gara consecutiva in gol), che lo proietta in vetta ai cannonieri - non è bastata neanche nella sfida attesissima con la Lazio, apparsa comunque squadra più organizzata.

E non è servita la scelta di Zeman di mettere De Rossi in regia e Tachtsidis in panchina, con il greco inserito poi nella ripresa al posto del sacrificato Lamela. Anzi è stato un boomerang incontrollabile come la testa del centrocampista che in colpo solo, lo stesso colpo rifilato platealmente a Mauri, ha lasciato la Roma in inferiorità e, causa codice etico, e perso la Nazionale per l’amichevole con la Francia.   

Come era accaduto a Parma, la giustificazione dell’abbondante pioggia e di un campo difficile da gestire vale praticamente nulla. Questa Roma, all’ennesimo tentativo di svolta, ha fallito completamente per continuità di gioco e concentrazione. E le colpe sono di tutti, società compresa. Chissà Mister Pallotta, da New York, cosa avrà pensato.

Non c’è stato infatti solo il gesto inqualificabile di De Rossi, il cui rapporto con Roma e la Roma, nonostante le rassicurazioni del dg Baldini, sembra sempre più in bilico. La difesa ha subìto altri tre gol, siamo a quota 23, la peggiore del torneo, e due sono stati dei veri regali. Da Goicoechea a Piris, il festival dell’orrore difensivo con la Roma in campo non ha mai fine. Il 3-1 servito sul piatto d’argento a Mauri è il culmine di una retroguardia fragilissima e a poco è servito il colpo balistico di Pjanic, la cui reazione nervosa verso la panchina sintetizza il momento di assoluta difficoltà del gruppo romanista.

Se è vero che all’ultimo istante la Roma questo derby poteva anche pareggiarlo, con Osvaldo, la classifica ha un volto sempre più preoccupante. La zona champions è di nuovo a -9, un abisso per una squadra che viaggia continuamente sulle montagne russe.