L'ennesima rimonta, le perle di Oliveira e la soluzione alle polemiche sul VAR
Ormai siamo ad aprile e le energie non sono moltissime. Cresce la tensione, quella sì, mentre la benzina è sempre di meno. La Roma ottiene una vittoria pazzesca, fondamentale, non giocando una gran partita ma, anzi, faticando tantissimo, forse troppo, contro l’ultima della classe, che però aveva l’obbligo di dare tutto e così ha fatto. La squadra è stanca, come ha ammesso José Mourinho, e il portoghese ha ragione quando dice che la miglior medicina contro la stanchezza è vincere. Di sicuro, è arrivata un’altra rimonta, l’ennesima, e di certo non è un caso ma è la migliore espressione del carattere del suo allenatore.
DUE PERLE - Oltre ai tre punti, che pesano tantissimo trovandoci a poche settimane dal triplice fischio della stagione, è da conservare l’atteggiamento con cui sono entrati in campo i rinforzi nella ripresa, oltre alle giocate di Sergio Oliveira. Passati sotto silenzio perché non hanno portato al gol, gli assist del centrocampista portoghese per El Shaarawy e Abraham sono due perle simbolo della qualità del calciatore.
VAR – Chiusura sulle polemiche arbitrali. Entrambe le squadre reclamano un rigore per parte: quello non fischiato alla Roma era evidente e abbastanza facile da vedere. La vox populi più diffusa è: “A che serve il VAR se tanto non lo usano?”. Per togliere un pizzico di discrezionalità, basterebbe concedere ai club di poter chiamare l’arbitro a rivedere l’azione una volta a tempo o a partita. Quanto farebbe perdere l'on field review a chiamata? Cinque minuti, al massimo, a partita, che non sono niente di fronte alla giustizia e alla regolarità di partite che possono decidere stagioni, trofei, competizioni, panchine e destini di squadre e tifoserie. Si può fare, basta volerlo.