Italpetroli, Unicredit, Burdisso, gli stipendi: Roma, che fatica...
Tra dodici giorni conosceremo il destino della Roma legato a doppio filo a quello di Italpetroli? Questo sembra essere stato il verdetto dell'incontro tenutosi ieri poco prima di pranzo e durato quasi due ore. Consentiteci però di dubitare che per quella data le idee saranno più chiare: l'impressione è che la contesa tra l'istituto di credito di piazza Cordusio e la controllante dell'As Roma sia una telenovela destinata a durare ancora a lungo e a tempo indeterminato.
Di fronte per l'udienza arbitrale c'erano il Gruppo Italpetroli e Unicredit per le note vicende legate all'ingente debito della società di proprietà della famiglia Sensi. L'udienza dinanzi al Collegio Arbitrale è stata aggiornata al 5 luglio prossimo al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione. I soliti rumours sussurrano che l'accordo a cui le parti stanno ragionando contemplerebbe (il condizionale è d'obbligo) la dismissione di tutti gli asset in possesso di Italpetroli, tra cui la Roma. In cambio i Sensi otterrebbero l'azzeramento del debito. I protagonisti assicurano che si sta lavorando in un clima di collaborazione e di ottimismo. E intanto Pradè e gli altri che combinano? Nulla, perchè al momento la situazione cessioni e acquisti è in stallo. In attesa di decidere per quel che riguarda le comproprietà, su Trigoria è calato il gelo dopo l'incontro di due giorni fa tra l'agente di Burdisso e il dirigente dell'Inter Branca: per comprare il difensore argentino ci vogliono 10 milioni.
Seppure Moratti dovesse concedere un ulteriore sconto all'amica Rosella, si potrebbe scendere a 8 milioni di euro o giù di lì. Ma la Roma li ha 8 milioni di euro? Questa cosa non ci fa dormire sonni sereni: il club giallorosso se non vende non può comprare. La gabbia dell'autofinanziamento è purtroppo crudele, seppur virtuosa in un momento difficile economicamente non soltanto per il calcio italiano, ma per quello mondiale. Negli ultimi 4 anni, la Roma per fare mercato ha dovuto vendere un pezzo, anzi lo scorso anno, ricorderete, ha venduto - Aquilani, e non uno dei tanti -e non ha comprato nessuno. Quest'anno entreranno i soldi derivanti dalla Champions: già, ma dove sono? Materialmente non arriverranno subito, però finanziariamente queste entrate vengono utilizzate a garanzia di prestiti e a modo di "pagherò". Di tali introiti non si parla, eppure servirebbero e come a Daniele Pradè che, siamo sicuri, alla fine riuscirà ad allestire una squadra dignitosa per la prossima stagione, ma quanta fatica...
Fatica anche nel pagare gli stipendi: nelle ultime ore è circolata la voce che la Roma potrebbe incontrare delle difficoltà ad iscriversi al prossimo campionato di Serie A: l'allarme dovrebbe rientrare se la società riuscirà a saldare ai giocatori gli stipendi arretrati per i mesi di marzo e aprile entro il 25 giugno.
Ma che fatica...