Il colpo promesso
Chi ben comincia è già a metà dell'opera. O almeno, abbassa i toni delle polemiche. A questo è servita la bella (dal punto di vista del risultato) e importantissima vittoria della Roma a Bergamo. 1-0 con un solo tiro in porta, roba da Juventus, non come siamo abituati qui nella capitale che, per vincere, a volte non serve neanche giocare meglio dell'avversario. Per la serie: "Dammi i 3 punti, non chiedermi niente". In attesa del gioco, della migliore condizione fisica e di un terzino destro sano, i giallorossi hanno risposto presente su uno dei campi più ostici del campionato. Se sul campo Kolarov e i suoi compagni hanno mandato un segnale al campionato che, prima e dopo la gara della Roma, vedeva stravincere le altre 4 sorelle: Juve, Napoli, Inter, Milan, in questi 6 giorni rimanenti di calciomercato è atteso il colpo, promesso, dal nuovo DS Monchi. Non è un caso aver citato Kolarov. Il serbo incarna il prototipo del calciatore d'esperienza, già pronto per essere inserito ex novo nell'undici titolare, come se fosse nel club da una vita. Potrebbe essere questo il giusto compromesso per quanto riguarda l'esterno destro d'attacco o per il difensore centrale (magari alla Jesus o Moreno che all'occorrenza possa ripiegare da terzino destro), vista la difficoltà avuta fin qui, nonostante sia stata mossa l'offerta più alta della storia del club, per portare nella capitale gente del calibro di Mahrez. L'ultimo nome sul taccuino del dirigente spagnolo è quello del giovane ceco Patrik Schick.
Mancino, giocatore di movimento, un anno di purgatorio in Serie A a studiare da crack puro (da monitorare i problemi fisici che hanno fatto saltare il suo passaggio alla Juventus), può essere preso anche come "futuro" Dzeko. Una scelta da fare anche qui: puntare su uno specialista di ruolo com'era Salah, com'era Mahrez o su un upgrade di Defrel come Schick. Anche per l'attaccante della Sampdoria il duello è Roma-Inter, in una settimana che culminerà con la sfida dell'Olimpico di sabato sera ricca di significati: Di Francesco vs Spalletti. La nuova Inter del vecchio DS Sabatini vs la nuova Roma di Monchi. Due discorsi separati che convergeranno il tempo di 90' e poi ognuno di nuovo per la propria strada. "Sono contento di come vanno le cose però il campionato non si vince a novembre, ma a maggio. Così una squadra non è fatta l'8 luglio ma il 31 agosto. Preferisco però far arrivare uno più tardi ma che mi piaccia veramente, senza farsi prendere dalla fretta”. Questo Monchi a luglio. Il tempo stringe...