E vinsero Felix e contenti
Chissà se quando è stato portato a Trigoria la scorsa stagione (dall'ex caposcout, ora DT delle giovanili giallorosse, Simone Lo Schiavo) per l'U-18, si sia pensato a lui come risoluture in una gara di Serie A in appena pochi mesi. Invece... (come direbbe Vasco) eccolo qua, Afena-Gyan. La Roma torna alla vittoria in campionato e lo fa grazie al suo nuovo gioiello, mandato nella mischia da Mourinho, in una partita dominata, ma bloccata sullo 0-0 per i soliti problemi di cinismo sotto porta. Ci sarà tempo per analizzare di come i tanti milioni spesi per Abraham e Shomurodov non sarebbero mai bastati per battere un modestissimo Genoa. Alla Roma servivano 3 punti e serviva un'iniezione di fiducia all'ambiente.
Dal Ferraris si torna a Trigoria con ambo le cose. Superate in classifica Lazio, Juventus e Fiorentina e l'entusiasmo per una doppietta, soprattutto il secondo gol a giro da fuori area, che galvanizza. Non solo, da un certo punto di vista riqualifica anche Mourinho come tecnico. È lui che ha visto quel qualcosa di Special in Felix e lo ha strappato alla Primavera di De Rossi per farlo diventare l'uomo della provvidenza in Prima squadra. Lo ha buttato nella mischia col Cagliari e la Roma ha ribaltato il risultato. Stessa storia col Milan dove non gli viene fischiato un penalty, fino a essere l'uomo della vittoria col Genoa. Adesso, tra un volo pindarico e un altro su Felix (non inserito in lista UEFA, quindi non disponibile per giovedì contro lo Zorya), servirà dare continuità nei risultati e sfruttare al massimo il calendario fino allo scontro diretto contro l'Inter. Per il momento la Roma e i romanisti si godono il loro "e vinsero tutti Felix e contenti".