Due cose in più, due punti in più
I 109 secondi passati dal gol di Diawara alla sua definitiva convalida sono stati, forse, i più lunghi della stagione della Roma. E se non è stato un déjà-vu, poco ci è mancato: dopo due passi falsi in campionato, poteva arrivare anche il terzo e non è successo, esattamente come non successe a gennaio contro lo Spezia dopo aver raccolto un punto nelle precedenti due gare con Inter e Lazio. Al termine di una partita non certo drammatica come quella dell’Olimpico, ma spaventosamente simile a quella di Benevento. Non uguale, perché, rispetto alla gara del Vigorito sono cambiate due cose fondamentali: in Campania non arrivò una singola giocata in grado di modificare le sorti del match come invece accaduto stasera col gran gol di Spinazzola, né i cambi furono un fattore come invece lo è stato Rick Karsdorp, perfetto nell’assist per il definitivo 2-1. Spinazzola e Diawara, due che in Serie A avevano segnato appena due gol ciascuno, in gol insieme: coincidenze (ma forse neanche tanto) mai troppo sgradite in una serata decisamente non tra le più brillanti di questo biennio.
Nel primo tempo tanta lentezza, nel secondo qualcosa in più, ma non certo il meglio che questa squadra sa fare. Con la solita dose di autolesionismo che ha permesso alla Fiorentina di pareggiare momentaneamente la sfida senza, di fatto, creare nulla: la Roma è arrivata a pochi minuti da assaggiare le conseguenze di tutto ciò anche con squadre di rango più basso, dopo lo 0-0 di due settimane fa in cui, per lo meno, rischi non ce ne furono neanche per propria mano. E a proposito di conseguenze, perdere Veretout potrebbe essere, in prospettiva, un problema anche più grave di un paio di punti persi, ma non c’è tempo per lamentarsene: domenica c’è il Genoa, con la prospettiva di dover giocare ancora quattro partite - con in mezzo un dentro o fuori di straordinaria importanza - prima della salvifica sosta per le nazionali. Servirà l’apporto di chiunque, ma veramente chiunque: Spinazzola e Diawara hanno dato l’esempio.