Cambia il campionato, cambia la Roma?
Normalmente, i nuovi acquisti a stagione in corso arrivano a gennaio, e sempre a gennaio arrivano i “nuovi acquisti”, quelli tra virgolette, vale a dire calciatori recuperati da infortuni o che hanno cominciato a rendere da poco prima della pausa natalizia, che possono rappresentare un fattore aggiuntivo rispetto al girone d’andata. La stagione della Roma, parlando di infortuni, è stato un vero e proprio incubo, con stop lunghi e/o ripetuti di elementi fondamentali o di nuovi acquisti la cui utilità è stata azzerata) a fronte di un costo in più inserito a bilancio. Lo stop forzato ha dilatato i tempi della stagione e alla ripresa Fonseca potrà contare su calciatori come Zappacosta o Diawara, per dirne alcuni, con la speranza di poter tornare addirittura a utilizzare Zaniolo, cosa impensabile con un calendario normale. Tutte cose già note, tutti vantaggi ormai già messi in preventivo e su cui il tecnico sta ragionando da tempo, nell’idea di ridisegnare la sua squadra secondo le mutate condizioni del campionato. Giocare fino a giugno è molto diverso che giocare da giugno, e il modo con cui si mettono in campo gli undici in situazione normale è ovviamente parametrato a tale situazione.
Che oggi normale non è e che, quindi, sovverte molte delle certezze su cui la Roma, ma anche tutte le altre squadre del campionato, hanno lavorato. Si parla di un possibile passaggio alla difesa a 3: sarebbe un cambiamento sostanziale, ma non inedito nella gestione Fonseca, e soprattutto non il più importante che i giallorossi potrebbero avere in questo scorcio finale di campionato. Con le altissime temperature estive accompagnate dalle altissime percentuali di umidità dello Stadio Olimpico, probabilmente riprovare a mettere in campo quell’intensità che si è vista nel miglior momento della stagione (tra fine ottobre e dicembre) potrebbe rivelarsi un autogol sia sul piano tecnico che su quello prettamente muscolare (facendo anche riferimento agli infortuni occorsi in Bundesliga); cambiare strada sarebbe non solo utile da questo punto di vista, ma anche per avvantaggiarsi dei tanti piedi buoni di cui si dispone dalla metà campo in su, che spesso soffrono quando c’è da alzare i giri del motore, ma che a velocità più basse possono fare la differenza. Di solito quando le cose non vanno bene si auspicano cambiamenti per migliorarle, stavolta il cambiamento è per tutti e chissà che non possa sortire l’effetto sperato.