Budapest, la fine e l'inizio di tutto

24.03.2024 18:50 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Budapest, la fine e l'inizio di tutto
Vocegiallorossa.it

“La finale di Budapest? Forse è stato in quel momento che ho preso la decisione di andare via”. Lo ha detto Tiago Pinto, ex General Manager della Roma, fornendo un altro indizio su quanto importante sia stata, in negativo, la finale di Europa League.

LA FINE DEL CICLO - Quel giorno è, probabilmente, finita la prima Roma dei Friedkin, il primo ciclo della nuova proprietà americana. Lì, con il rigore non dato da Taylor e con quelli sbagliati nella maledetta lotteria finale, si è liquefatta la Roma di Tiago Pinto e di José Mourinho. Tutte le tensioni, gli sforzi profusi, le energie spese, tutto quanto fatto fino a quel momento è servito per arrivare oltre le proprie forze, con un picco di sforzo da parte di tutti che ha poi chiesto il conto. Uno sforzo enorme che la Roma ha poi pagato nella prima parte di questa stagione. Lì è finito tutto e, con il senno di poi, possiamo facilmente dire - facilmente perché, col senno di poi, è tutto facile ed evidente - che sarebbe stato meglio cambiare già allora.

STIMOLI NUOVI - Spendere tante energie senza ricavarne nulla, avendo appena sfiorato il sogno, poi sfumato ai rigori, è stata una botta troppo forte e, per ripartire, sarebbe servito un totale cambio di gioco, di comunicazione. De Rossi ha fatto tutto ciò, purtroppo solo da metà gennaio in poi, dando ai giocatori stimoli totalmente opposti a quelli ricevuti fino a quel momento. Probabilmente, serviva proprio questo. La Roma di Tiago Pinto e Mourinho è finita quel giorno maledetto. Il resto è storia e ora Daniele De Rossi sta scrivendo la seconda parte della sua bellissima storia con la Roma. Non possiamo prevedere quanto durerà, ma possiamo goderci il viaggio.