Roma-Lazio 3-1 - Da Zero a Dieci - Il dietrofront di Di Francesco, il sacrificio di Kolarov e la vecchia atmosfera derby
0 – Zero sorprese sulla formazione. Ormai è consuetudine che, la sera prima, arrivi sempre una soffiata sulle scelte di Di Francesco. Nonostante il tecnico le annunci come sorprese in conferenza stampa, rimangono tali solo per qualche ora per poi girare per le redazioni di tutti i giornali.
1 – Il dietrofront di Di Francesco: nei fatti la situazione è stata chiara fin dalla prima giornata, nelle parole è stata esplicitata oggi: “Se ho Pastore, metterlo a fare la mezzala sarebbe un sacrificio, quando giocherà lo metterò dietro l’attaccante”. Fine del discorso.
2 – Le vittorie consecutive. Un miraggio solo fino a 4 giorni fa.
3 – Due i gol di Pastore, entrambi di tacco. Esce dal campo, al suo posto entra Pellegrini e segna subito di tacco, portando a tre il conto totale. E sempre nella stessa porta, tra l'altro.
4 – All'atteggiamento di Dzeko in campo, soprattutto nella ripresa: nervoso, svogliato, negativo. E non da oggi.
5 – All'atmosfera derby. Niente sfottò, niente scenografie anni '90, niente stadio pieno, ormai è da anni che il derby ha perso il fascino vecchie maniere di parecchio tempo fa.
6 – Sufficienza striminzita per Olsen, apparso poco sicuro in un paio di tuffi nella ripresa.
7 – I tiri nello specchio della porta, che hanno fruttato 3 reti. Cinismo.
8 – Allo spirito di sacrificio di El Shaarawy. Se fosse accompagnato a una maggiore concretezza sarebbe un giocatore meraviglioso.
9 – Empoli sarà la prova del 9. Bene la vittoria con il Frosinone, benissimo la vittoria nel derby ma la mentalità dovrebbe far sì che la Roma giochi con cattiveria anche la gara contro i toscani.
10 – A Kolarov, che ha giocato con un piede fratturato. Alla voce determinazione c'è la sua foto.