Cambio Campo - Ancona: “L’Inter potrebbe aspettare la Roma e provare a colpire in ripartenza. Mourinho ha assestato la squadra”
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Adriano Ancona del Corriere dello Sport, con il quale abbiamo parlato di Inter-Roma.
Il campionato entra nel vivo e entrambe le squadre devono vincere, che partita ti aspetti tatticamente e come si affronteranno le due squadre?
“Il buon momento della Roma potrebbe portare i giallorossi a provare a fare la partita. L’Inter potrebbe aspettare la Roma e provare a colpire in ripartenza. Anche nel derby di Coppa Italia Inzaghi ha giocato così e ha vinto. Il Milan ha condotto la partita, però l’Inter ha colpito quando doveva farlo e poi ha amministrato. La squadra è matura e sa gestire bene le partite. Anche contro la Juventus ha vinto giocando in ripartenza. Un grande punto di forza dell’Inter sono gli strappi. Per la squadra di Inzaghi è certamente una gara importante. L’Inter adesso si presenta allo snodo più importante della stagione. Ha vinto il derby di Coppa Italia, ma ora ha la Roma e poi il recupero con il Bologna”.
All’andata e in Coppa Italia non c’è stata partita, questa Roma sembra però un’altra squadra. Anche l'Inter arriva alla gara in un buon momento, come vedi le due squadre?
“Mancherà sicuramente un giocatore importante come Zaniolo. Anche all’andata la Roma ha avuto assenze importanti come Abraham e questo sicuramente non ha aiutato i giallorossi. La Roma arriva da 12 risultati consecutivi che hanno sicuramente rinvigorito la squadra. Mourinho ha assestato la squadra. La squadra romanista è sicuramente in fiducia. Anche l’Inter però si è ritrovata. In particolare, nelle ultime partite ha ritrovato il centrocampo: Barella è tornato lui, Perisic sta dando dieci marce in più. Calhanoglu porta fantasia alla squadra e Brozovic è il perno fondamentale della squadra. Durante la sua assenza la squadra ha fatto molta fatica. Inoltre, nelle ultime gare si sono sbloccati lo stesso Brozovic e Gosens, portando il numero di marcatori stagionali a 18. Questo è sicuramente un dato importante. Anche l’Inter sta bene quindi. Il derby ha indirizzato anche a livello mentale, vincere per 3-0 è stata sicuramente una bella iniezione di fiducia”.
Entrambe le squadre hanno tanti impegni ravvicinati, conteranno più la forza mentale e le motivazioni. La maggiore esperienza e l’obiettivo più importante giocano a favore dei nerazzurri?
“Sicuramente la capacità di saper gestire le situazioni è un caposaldo della stagione nerazzurra. Nei momenti in cui l’Inter doveva vincere perché era alle strette lo ha fatto, ad esempio contro la Juve. Brozovic è sicuramente un uomo chiave, ha una leadership tecnica e non solo. È l’uomo simbolo della squadra in questo momento. Può fare la differenza la capacità dell’Inter di saper gestire i momenti. L’Inter può contare su giocatori di grande esperienza, oltre a Brozovic penso a Perisic, Skriniar, de Vrij. Poi può influire anche il fatto che alcuni giocatori debbano dimostrare ancora qualcosa. Penso ad esempio a Dzeko, che dovrebbe tornare titolare oggi. Nel derby è partito in panchina e contro la Roma vorrà fare bene”.
La difficile convivenza tra Dzeko e Lautaro è stato un leitmotiv della stagione nerazzurra, tu come li vedi insieme?
“È una coppia che non si è mai integrata benissimo. Il dubbio sulla convivenza tra i due c’è stato fin da subito. Qualche dazio lo hanno pagato. Sono due giocatori molto diversi. Dzeko è arrivato al posto di Lukaku, che è un giocatore diverso dal bosniaco. Sostituire Lukaku era praticamente impossibile, la scelta di prendere Dzeko è stata comunque giusta. Alla fine, per curriculum e caratteristiche sono comunque loro la coppia titolare designata e con Correa e Sanchez come ricambi. Inzaghi è stato bravo a saper sfruttare tutti nei momenti giusti e tutti sono stati importanti. Lo stesso Correa, che ha avuto diversi infortuni muscolari, è riuscito a fare il suo con alcuni gol e assist determinanti. Inzaghi è spesso chiamato a fare scelte non facili, però i fatti gli stanno dando ragione”.
Conte è andato via, Hakimi, Lukaku e Eriksen via, ma l’Inter può ritenersi soddisfatta se a fine stagione dovesse essere seconda?
“Inzaghi ti direbbe di sì. La particolarità di questa corsa scudetto è che sentendo gli allenatori, tutti ti dicono che l’obiettivo era il quarto posto. Quindi per Inter, Milan e Napoli lo scudetto sembra essere un qualcosa in più. Nonostante ciò, io credo che l’Inter debba difendere il titolo di Campione d’Italia e lo scudetto che ha sul petto. Inoltre, il campo ha sempre detto che l’Inter è attrezzata per poter puntare lo scudetto”.
Inevitabile una domanda su Mourinho. Come vedi la sua Roma e secondo te per il prossimo anno può essere una competitor per i primi posti della classifica?
“Io credo che Mou sia arrivato alla Roma per fare bella figura e alzare l’asticella. Sicuramente vuole andare oltre il settimo posto dello scorso anno, che non va incontro alle ambizioni della Roma e neanche di Mourinho. Io credo possa fare un percorso simile a quello fatto quando era all’Inter, con le dovute proporzioni perché la Roma di oggi non è l’Inter del 2010. Il primo anno con noi ha vinto uno scudetto e l’anno dopo ha vinto tutto. Mourinho è questo, anche a Roma il tipo di progetto impostato andrà in questa direzione e seguirà questa logica. Mourinho si è prestato a questa scommessa e credo che la Roma abbia tutte le potenzialità per puntare al quarto posto. Anche quest’anno può ancora farcela, però è chiaro che è un percorso. Il quarto posto quest’anno sarebbe un mezzo miracolo. Lui ora starà puntando a vincerle tutte da qui alla fine, iniziando proprio da oggi a San Siro e poi il prossimo anno vorrà migliorare ancora”.