Frosinone, Di Francesco: "Huijsen? È una mancanza di rispetto, è giovane e imparerà. Faccio fatica a parlare di una partita così”

19.02.2024 07:53 di  Andrea Gonini  Twitter:    vedi letture
Frosinone, Di Francesco: "Huijsen? È una mancanza di rispetto, è giovane e imparerà. Faccio fatica a parlare di una partita così”
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Nel post partita di Frosinone-Roma ha parlato Eusebio Di Francesco

Di Francesco a DAZN  

I numeri raccontano di 25 tiri del Frosinone, quanti rimpianti ci sono?
“Faccio fatica a parlare di una partita così. Per come è stato giocato il primo tempo e trovarsi sotto di un gol è assurdo. Questo ti fa capire che quando le cose non girano, non girano. Come ci giriamo prendiamo uno schiaffo. C’è rammarico. In campo mettiamo impegno e qualità, mi dispiace creare così tanto e non concretizzare. Alla prima occasione loro segnano, per di più con un giocatore che doveva venire qui da noi. Mi aveva chiamato per sapere cosa poteva fare qui da noi e cosa pensavo io di lui… poi segna e esulta anche in maniera secondo me non corretta. Sono cose che aumentano il nervosismo. Quando deve girare, gira male. Il risultato non è bugiardo, di più. Però alla fine ha sempre ragione chi vince e le chiacchiere rimangono a zero”. 

Si può lavorare per migliorare il cinismo?
“Malizia no, bisogna buttarla dentro. Per le opportunità avute, delle dinamiche non ci hanno fatto fare gol. Ci sono state occasioni troppo nitide. Non si può poi perdere così 3-0. C’è rammarico, non ho neanche tanta voglia di stare qui a commentare. I discorsi sono tanti, ma rimane il rammarico per la prestazione fatta in un tempo strepitoso. C’era solo una squadra in campo, ma il risultato è dalla parte della Roma”. 

Il gol di Huijsen?
“Non vogliamo attaccarci troppo a questo, anche perché potrebbe essere mio figlio. È un gesto che non si fa, lo capirà. Soprattutto verso una squadra dove poteva venire, è stato lui a chiamare me, a chiedermi cosa pensassi di lui. È una mancanza di rispetto, ma imparerà. Non gli mettiamo la croce addosso, perché è giovane e imparerà”.

Cosa le ha dato fastidio?
“In generale. Noi sappiamo le cose sono andate, cosa c’è stato. Poi si è creata la situazione di andare alla Roma, buon per lui. Però ci vuole sensibilità e rispetto. È giovane, può sbagliare. Imparerà da questa cosa. Come un figlio, può sbagliare”. 

Manca malizia in difesa?
“Sì, anche davanti. Serve più cattiveria, non malizia. Non aver fatto gol è responsabilità nostra. C’è sfortuna, ma è colpa nostra. Serve malizia dietro sì. Sono giocatori bravi ma giovani. Sul primo gol Mazzitelli va per chiudere la giocata ma lo porta internamente. C’è un insieme di cose che poi dispiace, se fossimo andati noi in vantaggio sarebbe stata un’altra partita”.

Di Francesco in conferenza stampa (dall'inviato Marco Campanella)

Perché questo secondo tempo?
“Ovviamente se fai un primo tempo del genere e sei sotto di un gol un minimo lo puoi sentire contro una squadra di caratura superiore. Abbiamo fatto il primo tempo più bello della stagione, dovevamo essere sopra con più di un gol di vantaggio ma non siamo stati bravi. Non si può dominare per 90 minuti, già che lo si fa per 45 minuti è rilevante. Ha segnato un ragazzino che voleva venire qui e mi aveva chiamato per venire qui e poi si è ritrovato alla Roma, buon per lui. Non possiamo dominare tutta la gara, già che ne comandi 45 non è male”. 

Come si scuote il gruppo?
“Guardando la differenza reti ne abbiamo anche fatti altri. Ricordiamoci da dove siamo arrivati, senza difensori, siamo il Frosinone. Noi ci alleniamo per non prendere questi gol, sappiamo anche difenderci, chiaro che poi puoi concedere qualcosa. Non c’è equilibrio tra occasioni create e gol segnati. Darò qualche scapaccione, ma non so cosa potevo recriminare. Nel secondo tempo abbiamo provato a levare un po’ di palleggio, ma la colpa è il non aver segnato”. 

Il gol di Huijsen? Come hai trovato De Rossi?
“Lo scapaccione lo volevo dare a Huijsen, è giovane e deve imparare a non fare queste cose. Non deve permettersi di fare questo gesto, ha mancato di rispetto ma finisce lì. Daniele? Particolare, fa piacere per lui. Era un leader in campo e si fa rispettare. Questo ambiente è casa sua, è avvantaggiato”. 

Cosa le preoccupa?
“Analizzando i valori in campo, quelli fanno anche la differenza. Dopo tante cose buone segna segnare, paghi. Siamo in linea con gli obiettivi, difensivamente dobbiamo migliorare e essere più determinanti. Sul gol, ha fatto una grande cosa il ragazzo, poteva fare meglio Mazzitelli, ma ci sta. Abbiamo avuto 15 jolly per segnare."

La squadra come reagisce alla classifica? Perché non ha giocato Barrenechea?
“Lo avevo visto calante, volevo dargli respiro. Mazzitelli dava più sostanza, pensavo fosse una mossa giusta. Ho valorizzato Reiner insieme a Brescianini. Sono giocatori che si allenano tutti per giocare, non esiste la titolarità. La classifica ci sorride, ma bisogna rimettere tutto a posto. Peccato, avremmo meritato più punti”. 

Quanto influisce il giocare bene senza vincere nel gruppo?
“Se dovessi mettere il pullman davanti la porta in cambio di punti, lo faccio. Purtroppo, per farlo servono delle caratteristiche che non abbiamo. Quindi, cerco di farli giocare al meglio possibile. Fa tutto parte di un percorso, con dei bassi in questo momento, come accaduto a Firenze. Sto facendo fatica a far capire di non uscire dalla partita”.