Roma-Terek Grozny - Ecco lo Spalletti show
Serafico e sorridente in conferenza stampa o quando firma autografi, Luciano Spalletti in campo si trasforma. Sia in allenamento che in partita, gli occhi da tigre ruggiscono per incitare, riprendere o scuotere i giocatori. Nel primo tempo dell'amichevole contro il Terek Grozny è stato Christian D'Urso la vittima sacrificale. Spalletti punta molto sul talento classe '97 e lo ha dimostrato schierandolo titolare in entrambe le amichevoli. Proprio per questo, in campo lo ha più volte ripreso, guidato, incoraggiato. Lo ha guidato nelle giocate (“giocala vicino se possibile), nei movimenti (“Quando Manolas è marcato vieni a prendere la palla”). Lo sta svezzando e il giovane centrocampista giallorosso ha risposto fin qui presente. Lo Spalletti show è invece andato in scena nella ripresa. Il tecnico toscano si è scatenato in particolare nei confronti di tre giallorossi: Seck, Palmieri e Iturbe. Il giovane terzino soffiato alla Lazio ha avuto la sfortuna di capitare proprio sulla fascia del tecnico toscano, che si è fatto quindi sentire con maggiore determinazione: “Sali Seck, sali, sali!”, l'urlo ripetuto più di una volta da Spalletti.
Poco dopo, il giovane terzino senegalese ha partecipato a un pressing coordinato da parte della squadra, con palla recuperata e applausi convinti da parte del mister: “Bravi, bravi, bravi così!”. È poi la volta di Palmieri. Il giovane brasiliano, di professione terzino sinistro, in questo ritiro è stato schierato sulla fascia destra e ieri nel centrocampo a due proposto dai giallorossi nella ripresa. In questa nuova posizione, l'ex Palermo deve faticare maggiormente e Spalletti lo guida per tutta la partita: “Devi venire prima Eme', sono tutti lì che attaccano!”, Palmieri esegue diligentemente, cerca di capire i dettami del mister e si regola di conseguenza: “Bravo Eme, entra, no non giocarla ancora, bravo ecco fermati lì!”.
Su Iturbe Spalletti va giù deciso: “Manu' non puoi perdere questa palla”, “Devi salire, devi stare tu in quella posizione”. Lo guida costantemente, lo sprona perché vede in lui una ferrea determinazione ma delle scelte a volte sbagliate: “Iturbe ha strappo e forza, ma ci sono scelte da fare e deve migliorare. Forse a volte ho alzato troppo la voce ed è colpa mia", le parole di Spalletti a fine gara.
Diversi apprezzamenti, invece, per Dzeko e un rimprovero a Juan Jesus per una situazione di gioco gestita male dal brasiliano. Le partite si vincono anche dai piccoli dettagli e questo Spalletti lo sa molto bene.