L'exploit di Gervinho: ecco come la Freccia Nera ha conquistato tifosi e compagni
“Mostruoso”, “inarrestabile”, “una furia”, “fenomenale”. Si stanno sprecando (e si sprecheranno) gli aggettivi positivi per Gervinho dopo la vittoria di ieri sulla Fiorentina, nella quale l’ivoriano si è rivelato decisivo con due assist ed un numero incalcolabile di sgroppate che hanno letteralmente spaccato la partita e la formazione ospite. Ora il popolo giallorosso se lo coccola ed il suo rientro, dopo l’infortunio patito a metà ottobre, era atteso come la manna dal cielo. E Gervinho non si è fatto pregare, ripagando appieno la fiducia in lui riposta.
Ma si sa quanto la Roma calcistica sia una piazza umorale e sempre frettolosa nel bollare come fenomeno o come bidone questo o quel giocatore. Difatti l’amore tra i tifosi e Gervinho non è scoppiato da subito e, anzi, quando ancora la trattativa tra Roma ed Arsenal era in fase di avanzamento, il possibile arrivo dell’ex Lille era stato accolto con non poca diffidenza. Lo stesso Direttore Sportivo, Walter Sabatini, in una recente intervista ha proprio ammesso di aver fatto di tutto per prendere il giocatore solo in quanto espressa richiesta del tecnico Rudi Garcia, altrimenti si sarebbe concentrato su altri obiettivi.
Proprio il tecnico francese è il maggiore sponsor dell’ivoriano, poiché con lui aveva portato il Lille in trionfo sia in campionato che nella Coppa nazionale. Le prime due uscite giallorosse di Gervinho – contro Livorno e Verona – non dissipano i dubbi dell’ambiente sull’attaccante, considerato fumoso e poco incisivo. Gli errori sottoporta contro il Verona sembrano convalidare questa tesi, ma già contro il Parma Gervinho mostra i primi lampi delle sue immense abilità, conquistandosi il rigore dell’1-3 (poi trasformato da Strootman) in seguito ad un’azione di contropiede devastante.
Arrivano poi i tre gol contro Sampdoria e Bologna, che valgono la consacrazione dell’ex Arsenal con la maglia della Roma. I compagni lo cercano, i tifosi ora lo portano in trionfo e sicuramente Rudi Garcia se la ride, pensando alla potenza della Freccia Nera al suo arco.