Dieci curiosità su Kolarov

21.07.2017 21:59 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alessandro Carducci
Dieci curiosità su Kolarov
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Un giorno mi piacerebbe tornare. Roma mi è rimasta nel cuore. Forza Lazio e un saluto a tutti i tifosi". Queste le parole di Aleksandar Kolarov pronunciate appena un mese fa. A Roma potrebbe tornarci sul serio ma cambiando sponda. Il terzino del City è infatti un obiettivo concreto di Monchi e l'allenatore degli inglesi, Pep Guardiola, ha dato la sua benedizione al trasferimento: "Non mi piace lavorare con persone che non vogliono rimanere. Kolarov mi ha aiutato molto la scorsa stagione in molte cose. Ora ha una grande opportunità di tornare a Roma dove già è stato e ha detto al club, ma soprattutto a me, che vuole andare via”. Di seguito 10 curiosità sul terzino serbo.

SABATINI – Fu proprio l'ex ds giallorosso a portarlo nella Capitale nel 2007. Viene ricordato tra gli affari migliori dell'attuale uomo mercato dell'Inter, che pagò il calciatore meno di un milione di euro prelevandolo dall'OFK Belgrado.

LAZIO-INTER 2010 – Fu tra i pochi forse a salvarsi nei 90 minuti di quella partita. La Lazio, in piena corsa salvezza, ospitava l'Inter che si stava giocando lo scudetto con la Roma. I tifosi biancocelesti fecero spudoratamente il tifo per gli avversari. Il giorno dopo, l'allora terzino biancoceleste attaccò duramente la tifoseria laziale: “Sono shockato. Tutto questo non ha niente a che fare con la rivalità sportiva, questo comportamento trasforma la passione in malattia”.

SERBIA – Abbiamo già visto come, nelle interviste, Kolarov non abbia alcuna difficoltà a dire ciò che pensa. Nel 2014 la sua Serbia stava affrontando l'Armenia nella gara valida per le qualificazioni a Euro 2016. Arzumanjan portò in vantaggio gli armeni e la formazione balcanica acciuffò il pareggio proprio allo scadere, con Tosic: “Non abbiamo mai avuto il giusto sostegno – lo sfogo di Kolarov -. Non è possibile che i nostri tifosi debbano subito insultarci appena ci vedono in difficoltà. La maggior parte di queste persone, probabilmente, utilizza la tastiera per sfogare le proprie frustrazioni".

MAI ALLA ROMA – “Io alla Roma? No, questo no. E se lo dico è perché lo penso” . Firmato Kolarov, sette anni fa. Ops.

ITALIANI RAZZISTI – Siamo nel 2010: la Juventus di Krasic affronta il Bologna e l'esterno serbo si lasciò cadere in area emiliana, procurando così un rigore per i bianconeri. Un commentatore televisivo si lasciò così scappare una frase infelice: “Credevo fosse un ragazzo serio, invece Krasic è solo un serbo”. Kolarov si schierò subito in difesa del suo connazionale: “È una vergogna per l'Italia. Quello del giornalista e la sua frase 'Krasic è solo un serbo' è un comportamento chiaramente razzista. Ho vissuto tre anni in Italia e non conosco un solo allenatore, giocatore o tifoso che abbia avuto un qualche problema con i calciatori serbi. Con noi serbi il calcio italiano ci ha solo guadagnato. Sanno che noi non siamo razzisti, ma con questo gesto loro hanno mostrato che forse lo sono".

SIVIGLIA – Nulla a che vedere con l'ex club di Monchi. Parliamo invece dell'ex centrale di Lazio e Roma che, nel 2007, subì la frattura di tre dita della mano sinistra dopo essere stato colpito da una punizione proprio di Kolarov.

SACCANI – Siamo nel 2009: all'Olimpico va in scena Lazio-Torino e Kolarov, nel corso della ripresa, tentò di risolverla con un bolide dalla distanza. Il tiro colpì perfettamente in testa l'arbitro Massimiliano Saccani di Mantova, che rimase a terra per un paio di minuti.

INCISIVO – In campo lo è sicuramente, anche quando lo perde. Nel settembre dello scorso anno, durante il derby di Manchester, Kolarov perse un dente (un incisivo) in uno scontro di gioco.

DERBY – Questa volta parliamo del derby della Capitale. È l'aprile del 2009 e Kolarov segnò un bel gol dopo una lunga progressione sulla fascia e, senza essere marcato, strinse in mezzo per poi far partire un destro debole e non troppo angolato, che Doni però non riuscì a deviare.

DERBY – Ancora il derby della Capitale e questa volta è il turno dei tifosi della Roma di festeggiare. Il 18 aprile del 2010 è passato alla storia per il derby del rigore parato da Julio Sergio e delle sostituzioni di Totti e De Rossi nell'intervallo. È stato anche il derby di Kolarov, però, con il serbo che guadagnò il rigore poi sbagliato da Floccari e procurò il penalty ai giallorossi, stendendo Taddei nella ripresa.