Caos Cagliari-Roma, tutti i dettagli della vicenda

14.02.2013 19:40 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Caos Cagliari-Roma, tutti i dettagli della vicenda
© foto di Alessandro Carducci

Il Tar della Sardegna dà ragione al Cagliari e accoglie il ricorso per l’annullamento del decreto prefettizio n. 56841 PA/02/D del 22 settembre 2012, con il quale il Prefetto di Cagliari ha disposto il differimento ad altra data della partita di campionato di calcio di serie A Cagliari – Roma, che avrebbe dovuto svolgersi il 23 settembre 2012, alle ore 15 presso lo stadio Is Arenas di Quartu S. Elena.  La notizia ha colto di sorpresa i tifosi della Roma, che ora si chiedono se questa decisione andrà ad influire sulla vittoria a tavolino della Roma, decretata dalla Corte di Giustizia Federale lo scorso 20 novembre.

I FATTI - Andiamo con ordine: la partita era stata rinviata dal Prefetto di Cagliari dopo il comunicato con il quale il presidente del club sardo, Massimo Cellino, aveva invitato i propri tifosi a recarsi allo stadio, nonostante la gara dovesse disputarsi a porte chiuse, proprio per ordine della Prefettura. Il Giudice Sportivo aveva così decretato lo 0-3 a tavolino per la Roma, decisione confermata il 20 novembre scorso anche dalla Corte di Giustizia Federale. Nel frattempo, il Cagliari aveva presentato ricorso anche al Tar della Sardegna, affinché annullasse il decreto con il quale il Prefetto di Cagliari aveva rinviato la gara. Oggi il Tar ha accolto il ricorso del Cagliari con questa motivazione:
In presenza di “urgenti e gravi necessità pubbliche” il Prefetto può, tra l’altro, disporre “il differimento dello svolgimento di manifestazioni sportive ad altra data ritenuta idonea”. Se la disposizione si fermasse qui, nulla quaestio. Ma essa stabilisce esplicitamente (e non a caso) che per poter utilizzare tale potere debba essere “sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, integrato per la circostanza da rappresentanti del Ministero per i beni e le attività culturali e del CONI”. Orbene, nel caso qui esaminato dal Collegio, è evidente che questo non sia avvenuto.
La motivazione è chiara: il Prefetto di Cagliari non ha effettuato le dovute consultazioni, previste dalla legge, prima di rinviare la gara Cagliari-Roma e “ciò, lungi dal costituire una mera violazione procedurale – si legge ancora nella sentenza - incide irrimediabilmente sul provvedimento finale che è invalido per violazione della norma regolativa del potere attribuito al Prefetto di adottare il provvedimento impugnato e conseguente viziata formazione della volontà.
Lo stesso Tribunale però ha confermato “che esiste il principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo. Ed è vero che la legge assegna allo stesso la competenza sulle questioni inerenti i comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e l’irrogazione ed applicazione delle relative sanzioni disciplinari sportive”. Questo significa che la decisione di oggi non può avere alcun effetto immediato in materia sportiva, in particolare sulla decisione della Corte di Giustizia Federale di decretare la vittoria a tavolino della Roma. Il Cagliari però aveva presentato ricorso all’Alta Corte di Giustizia del Coni e la società sarda vorrebbe ora far pesare proprio la decisione del Tar, che ha annullato il decreto con il quale il Prefetto di Cagliari aveva rinviato la gara.

COSA ACCADRA' - L’Alta Corte del Coni si riunirà tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Qualora anche il Coni dovesse dar torto al Cagliari l’ultimo step riguarderebbe ancora la Corte di Giustizia Federale, dove tutte le decisioni adottate dagli Organi della giustizia sportiva, inappellabili o divenute irrevocabili, possono essere impugnate per revocazione innanzi alla Corte di giustizia federale.

COSA FARA' LA ROMA - La società giallorossa preferisce non commentare ufficialmente la decisione del Tar della Sardegna. Come appreso da Vocegiallorossa.it, il club capitolino farà comunque ricorso al Consiglio di Stato ma, nel caso dovesse essere confermato l'annullamento del decreto del Prefetto di Cagliari, si farà leva sul fatto che la società sarda comunque nell'occasione non ha rispettato un provvedimento, quello del Prefetto, allora assolutamente valido. Da Trigoria si attende comunque con fiducia il pronunciamento da parte dell'Alta Corte del Coni.