Ranieri: "Andare via mi sembrerebbe come tradire me stesso"
“Striscione contro Totti? Non ce n'era bisogno, non credo fossero gemellati con la Lazio...”. Lo ha detto ieri Claudio Ranieri durante la cerimonia per il Premio Ussi, il quale si augura che “Venga usato lo stesso metro usato per Totti. E poi Francesco i pollici li ha rivolti al suo pubblico, non agli avversari. Lui però ha pagato, è stato multato, ora sarebbe giusto che venisse multato pure chi ha esposto quella scritta ieri”. E’ anche il giorno del giuramento di fedeltà alla Roma. “Andare via mi sembrerebbe come tradire me stesso, voglio continuare questo progetto. Mia figlia quando ha letto le dichiarazioni sulla nazionale mi ha detto 'non fare scherzi eh'. Poi quell'ambizione rimane e se dovesse essere quella azzurra sarebbe meglio, ma ora resto alla Roma, voglio portare avanti questo progetto. Faremo ancora meglio, ma non vuol dire che vinceremo. Siamo come quelle famiglie che devono far quadrare i conti, con i soldi contati e non sarà facile fare mercato.
Ma noi punteremo su giocatori che vogliono questa maglia e che accettino la sfida. Voglio giocatori che non si arrendono mai. E’ stata una stagione bellissima, certo il dispiacere c'è. Ma quando sono arrivato ho detto ai ragazzi: dobbiamo riportare la gente allo stadio e ieri si è visto, a Verona, che ci siamo riusciti. È stato un bel sogno e i ragazzi per questo devono essere felici. Per certi versi è una stagione irripetibile e nessuno deve rimproverarsi niente, abbiamo lottato contro un avversario piú forte di noi. Dobbiamo superarci ancora, che non significa vincere per forza. L'importante è fare un campionato di vertice e poi ci sarà la Champions League. Andremo in giro per l'Europa, ci faremo conoscere, saremo i messaggeri di Roma".