Pulici e Cervone: "In Italia non si insegnano più le basi ai portieri"

28.10.2011 09:56 di  Paolo Vaccaro   vedi letture
Fonte: Radio Incontro, Diario di Bordocampo
Pulici e Cervone: "In Italia non si insegnano più le basi ai portieri"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Le gare disputate ieri dalla Lazio e dalla Roma hanno evidenziato per la squadra biancoceleste il buon momento di forma di Federico Marchetti, uno dei migliori in campo, e l'incertezza di Maarten Stekelenburg sul gol vittoria del Genoa di Kucka. A tal proposti ai microfoni di Radio Incontro, Diario di Bordocampo sono intervenuti i due ex portieri capitolini Felice Pulici e Giovanni Cervone:

Cervone: "Stekelenburg sembra un buon portiere anche se sul secondo gol non mi è piaciuto, poteva fare qualcosa in più, sulla palla alta poteva tentare di uscire. Può succedere, tante volte vieni disturbato e non fai tempo ad uscire sulla palla e rimani in porta".

Pulici: "Stekelenburg non mi dispiace, anche se sul gol preso ieri ha avuto qualche problema sulla traiettoria . Nelle gare notturne le traiettorie vanno valutate differentemente per via delle luci artificiali che rendono difficile il punto d'impatto. Marchetti stava scontando il prezzo da pagare dopo un anno di inattività, un giocatore che sarà fondamentale".

La scuola Italiana dei portieri, da sempre tra le migliori, sembra in crisi vista la presenza di molti portieri stranieri in Serie A:

Pulici: "All'estero hanno sfruttato quello che era il nostro sistema di preparazione, la nostra capacità di forgiare portieri è stata esportata in tutto il mondo col risultato che troviamo in Serie A molti stranieri".

Cervone: "E' vero che gli stranieri ci hanno copiato, ma c'è carenza di buoni portieri . Frey ieri sera su un colpo di testa da 10 metri ha fatto una cosa incredibile,si è complicato la vita per una parata facile. Non insegnano più le basi ai portieri, gli insegnano la parata spettacolare. Un portiere deve fare cose semplici, questo dai tranquillità alla difesa".

Nel campionato italiano, a differenza di quelli esteri, si stanno segnando pochi gol. Merito dei portieri o demerito degli attaccanti ?

Pulici: "Non è facile da capire, ma credo che ci sia un'organizzazione difensiva più attenta rispetto agli altri campionati l'organizzazione a fare in modo che non ci siano tiri in porta, però ci sono dei buoni interpreti. Può essere un fatto momentaneo la difficoltà di trovare il gol, il campionato di certo non è alla altezza di quelli degli ultimi. Qualche attaccante importante comunque non sta andando alla grande, le triplette le fanno giocatori inusuali come Boateng o Nocerino, dobbiamo attendere ancora i grandi cannonieri come Milito,Cissè".

Cervone: "Sono d'accordo, tutte le squadre sono organizzate molto bene ed è difficile arrivare in porta, quando si arriva a tirare però spesso si fa gol. Ieri l'unico portiere ha parare è stato DeSanctis. Gli errori li facevamo pure noi a nostri tempi non ci possiamo certo paragonare ai portieri attuali, però la nuova generazione stenta sugli interventi determinanti".

A Cervone viene poi chiesto un parere sulla Roma vista a Genova, in particolare sulle dichiarazioni del tecnico asturiano dove ha dichiarato che la sua squadra ha giocato molto bene...

"Sicuramente la Roma ha giocato meglio di altre volte, ha fatto abbastanza bene. Ha fatto la gara e rischiato in tre contropiedi. - prosegue - E' mancata lucidità sotto porta, troppi goals sbagliati. Tutto questo è da mettere in preventivo, la rosa è composta da giovani presi in prospettiva, ora qualche domenica va bene qualche altra no. Ero molto perplesso ad inizio campionato ma nelle ultime prestazioni la squadra è migliorata, devono continuare a migliorare per lottare con le squadre migliori".

A Pulici invece viene chisto un giudizio tecnico sul gol di Erik Lamela contro il Palermo: "Non era facile da parare per Tsorvas perchè lui colpisce la palla d'interno sinistro tracciando una traiettoria a girare fuori dalla portata del braccio del portiere per una capacità tecnica del calciatore. Un gol di quelli che era solito fare Del Piero.- continua - La palla era forte , non era di quelle lente dove il portiere può correre sulla linea di porta e parare".