PSG, tre cessioni in Qatar e la UEFA apre le indagini: cosa rischia il club parigino
In estate il Paris Saint-Germain ha dato una bella sfoltita alla sua rosa, concludendo una decina di operazioni in uscita, di cui parecchie anche molto importanti. Basti pensare che sono andati via tre senatori come Lionel Messi, Neymar e Marco Verratti, tra Stati Uniti, Arabia Saudita e Qatar. E proprio le operazioni col Qatar potrebbero mettere a rischio il PSG.
È cosa nota, non scopriamo di certo l'America quando diciamo che i rapporti tra il club parigino e il Qatar sono strettissimi (un fondo qatarioto detiene quasi tutte le quote del PSG) e quest'estate ancor di più, perché oltre a Verratti anche Abdou Diallo e Julian Draxler sono finiti in Qatar, rispettivamente ad Al Arabi e Al Ahly, per un totale di 80 milioni di euro incassati.
Javier Tebas, presidente de LaLiga, aveva già puntato la lente di ingrandimento su queste operazioni: "Credono che siamo idioti? Il Qatar è un paese satellite del PSG, che così ottiene grossi profitti. È questo il sistema che vogliamo? Io non credo", aveva detto seccato. E adesso anche la UEFA avrebbe avviato le sue indagini, come rivelato da L'Equipe.
Se il massimo organo continentale dovesse constatare un legame eccessivamente forte tra venditore e acquirente potrebbe anche decidere di congelare le operazioni in questione, non facendole valere nel bilancio del Paris e nei conti per il Fair Play Finanziario. Oltre a questo, il PSG rischierebbe anche una multa bella salata. Ma la società pare tranquilla: "I giocatori sono stati venduti a prezzo di mercato e non possediamo quote in nessuno dei club che hanno acquistato questi tre giocatori", raccontano dall'interno del club.