Montanari, Milano Finanza: "Unicredit sta cercando qualcuno che acquisti la sua quota. Gli americani vogliono fare lo stadio, ma la burocrazia italiana frena"

16.11.2012 16:29 di  Claudio Lollobrigida  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Ies
Montanari, Milano Finanza: "Unicredit sta cercando qualcuno che acquisti la sua quota. Gli americani vogliono fare lo stadio, ma la burocrazia italiana frena"
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© foto di Alberto Fornasari

Andrea Montanari, giornalista di Milano Finanza, ha espresso un suo parere circa il rapporto tra Unicredit, La Roma e la proprietà americana. Queste le sue impressioni.

Il factoring di altri 20 milioni alla Roma?
“Era in bilancio. Unicredit, azionista al 40% della Roma, ha tutti gli interessi a sostenere il club visto che ha chiuso gli ultimi 3 mesi in perdita. Unicredit ha già finanziato l’Opa e continua a credere in questa avventura. La banca immagina che il prestito alla Roma, possa essere rimborsato, come è stato fatto nei mesi passati. Il legame tra la banca e la squadra è forte, anche se lo scopo di Unicredit prima o poi è quello di uscire di scena: l’obiettivo è di trovare un’imprenditore o un azionista che possa acquistare la parte di Unicredit, ma fino ad ora così non è stato”.

Sugli americani?
“Fare lo stadio è un aspetto principale della progettualità americana. Basti pensare allo scambio di idee effettuato con Parnasi e Toti, ma si stanno rendendo conto che fare business in Italia non è facile, essendoci difficoltà evidenti e oggettive. Gli americani hanno tutto pronto, però la burocarzia italiana frena. La Roma è un'immagine importantissima nel mondo e il suo marchio si vende molto. Il problema è che magari prima o poi questi americani si possano stancare dei limiti italiani”, afferma Montanari alle frequenze di Radio Ies.



Chi comanda: la banca o gli americani?
“Visto che la banca garantisce soldi, come i venti milioni di cui parlavamo prima, il pallino è in mano a loro, ma è ovvio che non può gestire una squadra di calcio. Sicuramente può influire, ma dubito che si metteranno subito alla ricerca di un altro socio”.

Sulla banca?
“Non voglio fare l’avvocato del diavolo, però è tutto scritto in atti pubblici e nel calcio ci sono questi casi. Le banche si sono esposte di molto, lo hanno fatto alla luce del sole e hanno bisogno di un loro ritorno”.

Su Angelucci?
“Credo che la banca abbia preferito continuare a finanziare un business invece che uscire in perdita”.

Ti è mai capitato di vedere una società che non cambia il suo management dopo due anni di fallimenti?
“Il calcio è un animale strano, e in Italia ci sono casi di aziende che vanno male… Per quanto riguarda la Roma, a questo punto, andrebbe rivisto tutto il progetto della cordata americana che non è arrivata dal giorno alla notte. Magari stanno pensando di cambiare management, e Montali è già stato sul luogo del delitto".