Associazione Italiana Osservatori Calcistici, Jacomuzzi: "È un mondo da scoprire. Bellissimo, ma poco regolamentato"

26.03.2021 20:41 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
Associazione Italiana Osservatori Calcistici, Jacomuzzi: "È un mondo da scoprire. Bellissimo, ma poco regolamentato"
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«È un mondo da scoprire. Bellissimo, ma poco regolamentato». Inizia così l'intervista di Carlo Jacomuzzi, presidente della neonata Associazione Italiana Osservatori Calcistici (AIOC), rilasciata a grandhotelcalciomercato.com: «Gli osservatori non hanno ancora un contratto come lavoratori calcistici. Di fatto, sono dei collaboratori a cui vengono rimborsate le spese anticipate o che lavorano con contratti Co.Co.Co. Pochi contributi pensionistici, molto lavoro portato avanti anche a proprie spese».
Il COVID-19 non sta certamente aiutando: «È difficile per noi riuscire a entrare nei campi, visti gli ingressi contingentati. Ma qualcosa può cambiare». 
Il programma dell'AIOC è stato condiviso con la FIGC e il Settore Tecnico di Coverciano: «Da tanti anni si pensava a questa associazione, la pandemia è stata l'occasione. L'associazione è no profit e no business. Ci siamo presentati al presidente Gravina che si è detto disponibile, ha capito le nostre esigenze e le nostre richieste.

Come associazione verremo ascoltati. Il problema è questo: non c’è spazio per noi sugli spalti. I numeri di pubblico negli stadi sono molto stretti e a discrezione delle società: con l’istituzione dell’associazione, riusciremmo a stabilire un sistema diverso nella distribuzione degli accessi, perché sarà la Federazione a decidere quanti posti riservare anche a noi. Se abbiamo problemi con le società di Serie A, figuriamoci per le partite dei settori giovanili o dei campionati minori. È lì che il nostro cuore pulsa davvero ed è lì che lavorano persone disposte davvero a fare la gavetta. Mi ricordo Mourinho una volta al Chelsea. Venne nella nostra sala a sentire una nostra riunione. Disse solo una frase: "Voglio osservatori che abbiano le mani e i piedi gelati, non che guardino le partite in tv". È illuminante per capire quello che facciamo. La nostra Associazione si occuperà proprio di questo: assorbire chi otterrà il patentino a Coverciano e lavorare in forma collegiale per tutelare meglio questa categoria fondamentale per il calcio del futuro».