AIA, Nicchi: "Non voglio sedermi sugli allori. Il progetto VAR room procede spedito"

12.02.2021 16:12 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
AIA, Nicchi: "Non voglio sedermi sugli allori. Il progetto VAR room procede spedito"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Marcello Nicchi, alla guida dell’Associazione italiana arbitri dal 2009, domenica 14 febbraio correrà per il suo quarto mandato da presidente dell'Aia: a contendergli l'elezione c'è Alfredo Trentalange, ex responsabile del Settore tecnico. A Fanpage.it l’attuale capo degli arbitri ha parlato delle modifiche che intende portare avanti nel mondo dei fischietti italiani se dovesse essere eletto per il prossimo quadriennio: "Non ho intenzione di sedermi sugli allori  c’è sempre bisogno di promuovere e di innovare con progetti concreti, fattibili, senza nessun libro dei sogni ma ascoltando i problemi reali e le necessità dei nostri associati".

Com'è cambiato l'arbitraggio?
"Come c'è stata un'evoluzione nei calciatori, lo stesso si è avuto per gli arbitri. È cambiato proprio il modo di giocare, gradualmente ma inesorabilmente, ora c'è un'attenzione diversa al fisico e alla velocità: a questo ci siamo adeguati tutti".



Sul progetto Var room.
"Procede spedito, anche se è una cosa sulla quale decide la Federazione. Appena sarà completato diventerà luogo di comunicazione e spiegazione del regolamento, e anche un centro dal quale gli arbitri potranno spiegare le decisioni prese in campo. Gianluca Rocchi ne sarà un assiduo frequentatore".

Sui valori dell'Associazione.
"Autonomia, meritocrazia e innovazione sono i punti cardine, gli ingredienti per la ricetta vincente dell'Aia del domani. La cosa che rivendico maggiormente è la partecipazione del nostro 2% al Consiglio federale, mentre sulla divisione della Can voglio fare chiarezza: fu una richiesta delle rispettive leghe nel momento della loro scissione".

Sulla comunicazione.
"Con l'avvento della Sala Var si può aprire una fase nuova, con uno sguardo nuovo aperto alla comunicazione su tutti i livelli. Oggi la cooperazione di tutti i mezzi di informazione è imprescindibile, dobbiamo imparare a fare un uso consapevole anche dei social. Il Comitato nazionale ha già deliberato all'unanimità in questo senso, con una riforma strategica del gruppo di lavoro che curerà la comunicazione. Ne faranno parte associati giornalisti di importanti testate. Oggi con l'avvento di un Settore tecnico qualificato, tutto ciò che avviene nelle nostre riunioni diventa pubblico. E con l'aiuto di slide e schede, l'arbitro diventerà parte integrante e propositiva per le squadre di calcio che ne faranno richiesta spiegando le decisioni tecniche prese. Questo per creare anche un rapporto di maggiore conoscenza e stima reciproca".