Cesena Roma 1983: Tancredi para un rigore e Pruzzo colpisce ancora

16.01.2011 10:30 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Cesena Roma 1983: Tancredi para un rigore e Pruzzo colpisce ancora
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Cesena, un tabù per la Roma; nei dieci precedenti incontri i giallorossi non sono mai riusciti ad espugnare il campo dei bianconeri. Era l’anno dello scudetto di Viola e Liedholm, la trasferta in Emilia – Romagna fu fissata per il 27 febbraio 1983. Si giocava la sesta giornata del girone di ritorno e per la capolista Roma si trattava del prologo ad una serie di incontri molto impegnativi, colmi di insidie. Il mercoledì successivo all’Olimpico era atteso il Benfica di Sven Goran Eriksson per i quarti di finale di Coppa UEFA mentre il prossimo turno di campionato vedeva la sfida – scudetto con la Juve del Trap, ospite all’Olimpico. Gli impegni che seguirono, purtroppo, non arrisero agli uomini di Liedholm; arrivarono due sconfitte interne con Benfica e Juve con lo stesso risultato: 1-2 ma già dalla trasferta di Pisa del turno successivo la Roma di Viola riprese la sua marcia trionfale verso il traguardo tricolore che taglierà l’8 maggio 1983 nella trasferta di Genova.


A Cesena la gara fu condizionata dal fango e dalla neve, oltre ad un calo di concentrazione inevitabile. Era impossibile, infatti, non lasciarsi coinvolgere dall’atmosfera che Roma e la Roma respiravano in attesa della "madre di tutte le battaglie calcistiche" dei primi anni ottanta: la supersfida con la Juventus di Agnelli, Boniperti e del Trap che si disputava sette giorni dopo. L’attesa ed i futuri sviluppi che quel duello intenso ed affascinante prospettava obnubilarono la visione di gioco da parte degli uomini di Liedholm. Per il Cesena di Bolchi, ovviamente, si trattava di un’opportunità unica per vivere una domenica di gloria. Su quel terreno, dopo un primo tempo in cui ci si limitò a contenere le sfuriate offensive del centravanti austriaco Schachner, il carattere della Roma uscì fuori. La ripresa fu caratterizzata da due episodi fondamentali: il portiere Tancredi confermò la sua fama di “pararigori” annullando un tentativo di trasformazione del numero 9 bianconero e “Bomber” Pruzzo colpì portando in vantaggio i giallorossi. Il Cesena ottenne il pareggio pochi minuti dopo e la gara terminò con la Roma ancora all’attacco.


LA GARA Il Cesena schiera: Recchi, Benedetti, Arrigoni, Morganti, Mei, Oddi, Filippi, Piraccini, Schachner, Buriani, Genzano. La capolista risponde con: Tancredi, Nela, Vierchowod, Ancelotti, Falcao, Maldera, Conti, Prohaska, Pruzzo, di Bartolomei, Iorio. Arbitro designato il signor Bergamo di Livorno. Terreno reso pesante dalla neve. Fin dai primi minuti Schachner si dimostra una spina nel fianco della difesa romanista, spesso in affanno sulle sue iniziative. Gli uomini di Liedholm tendono a rallentare il gioco nella prima frazione che scorre senza grosse emozioni. Nella ripresa al 50° un episodio importante. Schachner sfugge a Nela e costringe Tancredi ad un’uscita fallosa per neutralizzarlo: rigore ineccepibile. Si incarica della trasformazione lo stesso centravanti austriaco; conclusione angolata rasoterra su cui si distende ottimamente Tancredi deviando sul palo. Nulla di fatto. Giallorossi molto più attivi dei bianconeri nella ricerca del gol, le occasioni fioccano. 71° contropiede di Ancelotti che in prossimità dell’area centra per “Bomber” Pruzzo che di testa infila: Roma in vantaggio. Soltanto 3 minuti dopo l’azione si ripete ma dalla parte opposta: Schachner serve in area Arrigoni che di testa batte Tancredi: 1-1. Nulla più fino al termine, nel complesso Roma più pericolosa nella ripresa. La classifica dopo il 21° turno recita: Roma punti 31, Verona 27, Juve 26… chiude il Catanzaro con 11.