Tutto sotto controllo
Con un mercato che va a rilento e che non può riservare chissà quali sorprese viste le risorse a disposizione, la prima amichevole più o meno vera della stagione permette di concentrarsi finalmente sul campo e su quello che la Roma ha assimilato e deve assimilare per essere pronta per il playoff di Champions League e non solo. Le risposte arrivate dal Busch Stadium sono senz’altro positive: il lavoro iniziato da Spalletti sulla trasmissione del pallone e la profondità sta già dando i suoi frutti, i giallorossi visti in campo contro il Liverpool sono una squadra che sa perfettamente quello che deve fare, specialmente in fase offensiva. Chiaro segnale di tutto questo è l’azione del vantaggio firmato da Edin Džeko, frutto di una situazione - quella della partenza dalla rimessa laterale, il cambio di lato e il via dell’azione offensiva dalla fascia opposta - provata e riprovata già dal ritiro di Pinzolo. Il dubbio principale verteva sulla possibilità di costruire un’alternativa di gioco che prevedesse l’utilizzo di un vero centravanti e i movimenti del bosniaco - gol sciupati, segnati e propiziati a parte - lasciano chiaramente intendere come la Roma stia reimparando a giocare con un numero 9 che sa farsi trovare pronto sia per finalizzare che per aiutare i compagni, con il pallone e senza.
Così come il centrocampo sta riscoprendo la presenza di un uomo di qualità nella parte bassa del campo come Leandro Paredes: l’hype che sta montando sull’argentino, tra filmati di rabone, dichiarazioni dell’allenatore e presunte offerte di squadre rivali per accaparrarselo, al momento non sembra essere troppo esagerato in relazione a quello che l’ex Boca Juniors ed Empoli ha da offrire. Non va commesso l’errore di aspettarsi un giocatore pronto per i massimi livelli, ma le numerose indicazioni che Spalletti ha dato al suo numero 5 sembrano decisamente essere segno più di una voglia di plasmarlo che di insofferenza verso i suoi naturali errori. Meno naturali sono invece gli errori del reparto difensivo, che verrà presto rinforzato numericamente ma che deve ancora registrarsi come pacchetto complessivo; al di là di questo, l’idea è che, specie senza l’aiuto di De Rossi, ieri assente, non ci si possa permettere contemporaneamente due terzini più di spinta che di contenimento come Florenzi ed Emerson Palmieri (o Mario Rui, qualora fosse stato disponibile) e che mettere in campo un laterale più a tutto tondo (da acquistare) o passare alla cosiddetta difesa a tre e mezzo possa essere una soluzione percorribile. Deciderà Spalletti, che sembra avere davvero ogni cosa sotto controllo: difficile pretendere notizie migliori.