Colantuono: "La Roma si è sbloccata, Luis Enrique ha personalità"

27.09.2011 14:00 di  Greta Faccani   vedi letture
Fonte: Premium calcio - Rete Sport
Colantuono: "La Roma si è sbloccata, Luis Enrique ha personalità"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Stefano Colantuono, allenatore dell'Atalanta prossima avversaria della Roma, è intervenuto A Premium Football Club, programma di Pierluigi Pardo in onda su Premium Calcio. Queste le sue parole: "La Roma si è sbloccata: è un calcio particolare quello che sta facendo, quindi gli va dato tempo di assimilarlo bene. Hanno tanti giocatori nuovi, pur avendo mantenuto uno zoccolo duro: serve tempo per certi cambiamenti. Spesso nel calcio non esiste la pazienza, però Luis Enrique ha dimostrato personalità: è uno che va avanti con il suo progetto senza guardare in faccia nessuno, finché gli verrà dato modo di continuare a lavorare. Io credo che se andrà avanti la Roma potrà togliersi delle soddisfazioni. Noi andiamo a Roma con la massima umiltà: loro sono superiori, però vogliamo giocarcela, come faremo in qualsiasi campo. Il giocatore più pericoloso rimane Totti, ovunque lo metti in campo fa la differenza, ma attenzione anche a Osvaldo: l'anno scorso in Spagna ha fatto bene e anche quest'anno alla fine ha già fatto due gol. Io sono romano e giocare controla Roma è un piacere".

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"Qui mi trovo bene, ho espresso un buon calcio, e non ripeterò più l'errore di andare via perché qui c'è tutto per lavorare bene. Se mi proponessero di rimanere a vita a Bergamo, io rimango. Io ero già a stato a Bergamo nel 2005, vincemmo un campionato di B con il record di punti. L'anno dopo in Serie A facemmo nuovamente il record di punti. Poi andai via con motivazioni diverse da quelle che sono state raccontate. Al mio ritorno a Bergamo ho dovuto azzittire le voci del traditore, per via della mia partenza dopo quei due campionati, ma credo di aver riconquistato una tifoseria generosissima. Abbiamo passato un'estate difficile, dai festeggiamenti per la promozione alla paura della penalizzazione. Chi dice che è stato un vantaggio partire sotto-zero dice una battuta, avremmo tutti voluto partire da zero. I meriti vanno divisi tra tutti noi. Io ho martellato i giocatori per essere ancora più pronti dal punto di vista emotivo. Partendo da -6 molti avranno pensato che l'Atalanta era già morta prima di partire, ma noi abbiamo lavorato molto sotto l'aspetto mentale. Come tutte le squadre che devono salvarsi, se parti male diventa tutto difficile. Il nostro campionato riguarda la parte destra della classifica, abbiamo recuperato dalla penalizzazione, ma dobbiamo continuare a lavorare e a giocare così. I giocatori che abbiamo comprato sono tutti ottimi giocatori con la voglia di rilanciarsi: Denis e Cigarini sono arrivati con tantissme motiviazioni, e Maxi Moralez è stata una grande intuizione di Marino". Colantuno conclude ricordando l'importanza di Doni per l'Atalanta, ora fuori per la squalifica: "Doni si allena con noi, resta per i tifosi dell'Atalanta un beniamino. Lui è stato tirato dentro questa faccenda delle scommesse, è stato facile prendersela con lui, un simbolo. Bisognerà fare chiarezza sulla vicenda, perchè per noi oltre al danno della penalizzazione c'è un danno tecnico. Doni per noi è importantissimo, sta meglio ora che l'anno scorso".