Tottenham-Roma 2-3 - Top & Flop
TOP
WORK AND PROGRESS - Di Francesco aveva chiesto alla vigilia del match contro il Tottenham delle risposte alla squadra e le ha ottenute (in parte) soprattutto in un primo tempo gagliardo dei giallorossi. Squadra corta che gioca sempre la palla e riesce con triangolazioni ad entrare nella difesa dei londinesi con estrema facilità. Un netto passo in avanti rispetto alla gara contro il PSG.
AGGRESSIVITÀ - Aspetto fondamentale del gioco del nuovo tecnico. Tutta la prima frazione il Di Fra' l'ha passata a chiamare i tempi del pressing a Nainggolan (uomo chiave del centrocampo in questo). Non solo il belga, tutta la squadra è sembrata tonica e predisposta al sacrificio di pressare sempre l'avversario.
K-MAN - Debutto con la maglia giallorossa, ma è come se avesse sempre giocato con la Roma. L'esperienza e la personalità di Kolarov si è già fatta sentire in campo. Se poi a queste caratteristiche abbini un piede sinistro potente e preciso. La Roma, fin che crociato non li separi, ha trovato il suo uomo chiave.
MAMMA LO TURCO - Fermi tutti, diciamolo a bassa voce, ma la Roma rischia di ritrovarsi in casa un vero e proprio campioncino. Non sbaglia nulla. Dopo pochi minuti scatta coi tempi giusti e buca la difesa del Tottenham, riesce, leggendo prima di tutti la giocata, a segnare il gol del 2-0 nell'unica azione degna di nota in 25' di secondo tempo giallorosso; serve una gran palla sullo scatto di Strootman che l'olandese, indietro con la preparazione, non fa sua per centimetri; a centrocampo controlla il pallone, si appoggia all'avversario e tacco per l'accorrente Peres.
COLPO MANCINO - Nel vero senso della parola. La Roma in rosa ha una quantità anomala di mancini: Jesus, Castan, Moreno, Kolarov, Gerson, Ünder, Defrel, Strootman, Iturbe, fino a Tumminello che in spaccata, regala i 3 punti ai giallorossi al 90'+2.
FLOP
BLACKOUT - La mentalità di una squadra la si vede anche dalle amichevoli. Condizione fisica a parte (anche se chi era in campo, lo era da pochi minuti), non è pensabile che in vantaggio 2-0 all'87', la squadra subisca prima il 2-1, poi il 2-2. Un altro aspetto su cui lavorare.
ESPULSO, ANZI NO - Si ripete il disastro arbitrale dopo la gara con il PSG. Questa volta a farne le spese è il Tottenham per un rigore netto commesso da Fazio su Kane. Ma l'episodio tragicomico è quando l'arbitro e il quarto ufficiale hanno espulso il tecnico degli Spurs, Pochettino, e lui, fregandosene altamente, è rimasto tranquillo sulla sua panchina. Una mancanza di rispetto nei confronti dell'autorità del fischietto in campo, un episodio che fa capire bene quanto siano figure approssimative i direttori di gara USA.