Roma Genova 1931: una goleada per salutare il pubblico romanista
Subito grande tra le grandi. Questo era il destino sognato e fortemente voluto dal presidente Renato Sacerdoti per la neonata società giallorossa. Assunta la presidenza del club alla fine di marzo del 1928 l’obiettivo prefisso era quello di dare battaglia alle grandi società del nord che avevano dominato le annate precedenti. Nel primo campionato a girone unico (1929 – ’30) la Roma si piazzò al sesto posto. Arrivarono, nell’estate del 1930, Masetti (dopo un tentennamento con cui si rischiava di vederlo approdare al Torino), Bodini, Ferrari e Costantino. Grandi goleade segnarono quel campionato, tra cui il 7-1 interno contro il Livorno ed il memorabile 5-0 inflitto alla Juventus capolista il 15 marzo. Da quella gara il regista Mario Bonnard trasse l’ispirazione per una pellicola che ha come sfondo il mondo del calcio, intitolata proprio “Cinque a zero”. I giallorossi contesero al club bianconero la vittoria finale in quella stagione fino, quasi, alle ultime giornate. Le squalifiche di de Micheli e di Bernardini in seguito a incidenti verificatisi in un infuocato derby, però, pesarono sulla volata finale. La Roma di Sacerdoti e dell’allenatore inglese Herbert Burgess risultò possedere, al termine della stagione, il miglior attacco e la miglior difesa del torneo, con Rodolfo Volk capocannoniere con 29 reti. Un secondo posto più che dignitoso per quella compagine fortissima.
Per la terzultima gara del 1930 –’31, ultima uscita stagionale tra le mura amiche di Campo Testaccio, i giallorossi si trovarono di fronte il Genoa o, come voleva il regime, “Genova”. Si trattava di una concorrente diretta, insieme al Bologna, per la conquista della seconda piazza in classifica che garantiva l’accesso alla Coppa Europa Centrale, più conosciuta, forse, come Mitropa Cup. A quella competizione si qualificavano le squadre classificate ai primi due posti nei massimi tornei di Austria, Ungheria, Cecoslovacchia ed Italia (dal 1929). Nella formazione ligure militavano grandi giocatori tra cui, ricordiamo, il portiere Manlio Bacigalupo, fratello di Valerio, portierone granata che perì nella tragedia di Superga del 1949, i difensori Spigno e Pratto ed il forte attaccante Banchero.
LA GARA 14 giugno 1931 Il mister giallorosso Burgess schiera: Masetti, Mattei, Bodini, Ferraris IV, Bernardini, d’Aquino, Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo, Chini. L’allenatore genoano Burlando risponde con: Bacigalupo, Spigno, Pratto, Barbieri, Giglio, Orlandini, Patri, Bodini, Banchero, Casanova, Ansaldo. Arbitra l’incontro il signor Rovida di Milano. Prima della partita una solenne parata delle sezioni di atletica, ciclismo e calcio dell’ A. S. Roma; tra gli atleti, con la maglia azzurra sfilano Chini, Volk, Costantino, Masetti, Bernardini e Ferraris IV. Giornata caldissima per l’ultimo impegno casalingo a Campo Testaccio.16,45 fischio d’inizio. Roma subito all’attacco ma il Genova si difende bene. Sei calci d’angolo per i giallorossi nei primi venti minuti. 14° sortita in avanti del Genova: da Giglio ad Ansaldo, palla per Banchero che si libera di Bodini e calcia ma Masetti neutralizza. Risponde la Roma due minuti dopo con Chini che colpisce la traversa da distanza ravvicinata. Dominio incontrastato giallorosso. 42°: Costantino si libera della guardia di Pratto ed Orlandini, calcia a botta sicura verso la rete ma sulla linea salva provvidenzialmente Spigno respingendo di testa; raccoglie lo stesso Costantino che calcia nuovamente trovando questa volta Bacigalupo pronto a bloccare. Un minuto dopo il meritato vantaggio: discesa di Volk, forte rasoterra che l’estremo difensore rossoblu può solo respingere, lesto sulla palla Chini che non può sbagliare. Si chiude il primo tempo: 1-0. 30 secondi della ripresa e la Roma raddoppia: scambio Chini – Lombardo, quest’ultimo si libera di Barbieri ed insacca. Timida la reazione dei liguri, nessuna preoccupazione per la porta difesa da Masetti. 15° capolavoro di “Fuffo” Bernardini; azione personale in cui riesce ad eludere l’intervento di 5-6 genoani, a 15 metri dalla porta scaglia un potente rasoterra su cui Bacigalupo non può fare nulla, 3-0. 33° l’arbitro Rovida concede un rigore al Genova. Calcia Bodini e Masetti si esalta neutralizzando l’ultimo serio tentativo genoano di segnare il gol della bandiera. Al 38° Chini indovina la traiettoria in mezzo ad una selva di gambe: 4-0. 45° ultima azione giallorossa conclusa in maniera gloriosa da Rodolfo Volk con un rasoterra preciso. 5-0 il punteggio finale.