Palermo-Roma 1962-63: Manfredini, ennesima tripletta e promessa mantenuta

27.11.2010 17:00 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Palermo-Roma 1962-63: Manfredini, ennesima tripletta e promessa mantenuta
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Seduto in tribuna, invocato a gran voce dal pubblico romanista. Fu questo l’ultimo atto dello scontro tra Pedro Manfredini e l’allenatore giallorosso Luis Carniglia. Manfredini era stato escluso per scelta tecnica in vista di quel Roma – L. R. Vicenza del 28 ottobre 1962. Carniglia era giunto a Roma durante la presidenza di Anacleto Gianni dopo aver vinto due coppe dei Campioni ed una Liga con il Real Madrid di Gento, di Stefano, Puskas e dopo una breve parentesi con Fiorentina e Bari. Al primo anno sulla panchina della Roma concluse l’opera di Foni aggiudicandosi la finale di Coppa delle Fiere (poi U.E.F.A. ed odierna Europa League) contro gli inglesi del Birmingham. I primi tre turni, infatti, furono disputati nella stagione 1960 –’61 con Foni allenatore mentre la doppia finale si giocò tra settembre ed ottobre del 1961, dopo il cambio tecnico deciso dalla società allora sita in Viale Tiziano. Fin dal suo arrivo a Roma Carniglia ebbe rapporti burrascosi con “Piedone” Manfredini e non solo con lui; anche con Francisco Lojacono la convivenza fu poco armoniosa. La gara con i veneti all’Olimpico fu sfortunata visti i due legni colpiti dai giallorossi e una rete annullata proprio all’ultimo minuto per una palla giudicata oltre la linea di fondo al momento del cross decisivo, ma la sconfitta di misura (0-1 con rete di Puia) servì al neopresidente Marini Dettina per troncare il rapporto con l’ex allenatore del Real Madrid. Il martedì successivo la società delibererà l’esonero dell’allenatore decidendo di affidare nuovamente la direzione tecnica della squadra ad Alfredo Foni che, come prima mossa, reintegrò immediatamente “Piedone” supplicandolo di realizzare almeno un gol nella trasferta di Palermo di due giorni dopo. Pare che al centravanti giallorosso riuscì addirittura a strappare la promessa riguardante questa rete tanto utile in quel difficile inizio di torneo per i giallorossi. Manfredini andò oltre. In quel turno infrasettimanale disputato giovedì 1° novembre il goleador romanista siglò ben tre delle quattro reti della vittoria giallorossa (0-4).


LA GARA Il Palermo scende in campo con: Rosin, Adorni, Calvani, Benedetti, Grani, Sereni, Ramusani, Faustinho, Fernando, Malavasi, Volpi. La Roma risponde con: Ginulfi, Fontana, Corsini, Jonsson, Losi, Carpanesi, Leonardi, Angelillo, Manfredini, de Sisti, Orlando. Arbitra l’incontro il signor Campanati di Milano. Roma subito all’assalto. fallo commesso su Jonsson al limite dell’area. Batte la punizione Angelillo; conclusione potente ed imparabile, giallorossi in vantaggio. lancio di Angelillo per Manfredini. Il centravanti capitolino si libera della guardia di Sereni e Benedetti e calcia verso la rete. Rosin sfiora ma non può impedire il raddoppio romanista. Promessa mantenuta, ma Pedro Manfredini non si ferma qui. Al 14° piccolo incidente per l’arbitro Campanati, colpito involontariamente da una pallonata di Benedetti; resta a terra per due minuti. Il Palermo non riesce a reagire. Nel secondo tempo l’unico spauracchio per la porta difesa da Ginulfi arriva al 33°; tiro di Calvani deviato da Jonsson che costringe ad un difficile intervento l’estremo difensore giallorosso. 36° da Carpanesi a Manfredini che elude l’intervento di Grani e Benedetti e realizza la terza rete per la sua squadra. Al 44° l’ultimo acuto della gara: rigore concesso agli uomini di mister Foni, s’incarica della trasformazione lo stesso Manfredini che fissa così il punteggio sullo 0-4, risultato finale del match.