Giallorossi contro biancocelesti: 80 anni di sfide
Dalla fine degli anni ’20 ad oggi. Tanti incontri memorabili e moltissimi campioni che hanno segnato la stracittadina capitolina; il desiderio del primato cittadino ha sempre animato e spinto gli atleti a rendere il massimo in questa gara particolare; alcune volte, a spingere i calciatori a “gettare il cuore oltre l’ostacolo” erano obiettivi più importanti quali la lotta per il titolo. Tanti capitoli di storia avvincente che parlano di Roma e del popolo della capitale. Cerchiamo di ripercorrere in breve le tappe più appassionanti scorrendo i decenni di questa emozionante ed affascinante sfida.
Fine anni venti e gli anni trenta: i giallorossi dominano Fin dalla prima gara, l’8 dicembre 1929, la Roma impone la sua legge nella stracittadina. Erano gli anni del presidente Sacerdoti e di una squadra nata per combattere ad alti livelli. Sono di questo periodo alcune stupende vittorie dei giallorossi tra le quali il primo 4-1sul terreno dei cugini il 1° maggio del ’32, con un eroico Bernardini sceso in campo con 39 di febbre e lo storico 5-0 del 1° novembre 1933 (tripletta di Tomasi e doppietta del “professore” Bernardini). Spesso il derby riportava l’ottimismo nell’ambiente romanista proprio perché risultava una gara dominata dalla squadra giallorossa, in cui il punteggio finale premiava i più forti. Il 12 marzo del ’34, dopo un rocambolesco e sfortunato pareggio (3-3) nella stracittadina i rapporti tra il presidente Sacerdoti ed Attilio Ferraris furono compromessi in maniera irreversibile a seguito di un litigio dettato dalla grande passione con cui il presidente seguiva la sua squadra. Nella stagione 1936- ’37 i due derby vinti dalla squadra giallorossa (3-1 in casa e 1-0 nel feudo laziale) peseranno sulla classifica finale dei biancazzurri impegnati nella corsa per il titolo. La lotta vedrà vincente il Bologna di Renato Dall’Ara.
Gli anni quaranta: dallo scudetto al difficile periodo del dopoguerra 1941 – ’42: la Lazio desiderosa di guastare la festa a poche giornate dalla fine del campionato cerca di pareggiare i conti dopo aver perso il derby d’andata per 2-1, ma non andrà oltre il pareggio (1-1) e la Roma, tre giornate dopo, si laurea Campione d’Italia. Seguono anni difficili, il periodo in cui gli eventi bellici si inaspriscono. Nel tabellino dei marcatori di quelle stracittadine ritroviamo Amedeo Amadei, in due occasioni ( 7 marzo ’43 e 16 novembre 1947) autore del gol-partita. Nel match del 1947 dovrà abbandonare il campo pochi minuti dopo la segnatura a seguito di un brutto intervento di un difensore laziale che gli causerà la frattura di una vertebra.
Gli anni cinquanta: gli anni del rilancio L’imbarazzante e difficile situazione in cui si venne a trovare il presidente Vaselli dopo un derby perso di misura lo spinse alle dimissioni ed aprì la strada al ritorno di Renato Sacerdoti. Particolare curioso: il calcio d’inizio del derby del 29 novembre 1953 (terminato 1-1) lo diede l’allora Miss Europa Eloisa Cianni. Di curiosità in curiosità: il 4 aprile 1956 il recupero di una stracittadina rinviata per neve fu arbitrato, per la prima ed unica volta, da un arbitro romano: Vincenzo Orlandini. Il 14 ottobre 1956 è una data da ricordare: dà il via ad una straordinaria tradizione rispettata nei cinque derby capitolini che seguirono: Dino da Costa timbrerà ognuno dei sei scontri con la Lazio con almeno una sua rete. In quell’occasione inaugura la serie con una doppietta, poi arrotondata da Pestrin per il definitivo 3-0 in casa laziale. Diventerà l’ossessione del portiere biancoceleste Roberto Lovati. Le cronache parlano di una stracittadina vinta dai giallorossi in cui l’estremo difensore laziale uscì dal campo soddisfatto per aver vinto la sua personale battaglia con l’asso brasiliano naturalizzato italiano negandogli il gol. Pura illusione. Nella mischia non si era reso conto che l’ultima rete giallorossa era stata messa a segno proprio dal suo incubo peggiore: da Costa. Dopo un derby era tornato e dopo un altro derby, quello del 16 marzo ’58, il presidente Sacerdoti rassegna le dimissioni in polemica con il mondo del calcio. 18 ottobre 1959: un secco 3-0 con la doppietta di Pedro Manfredini e la rete finale di “Raggio di Luna” Selmosson verrà ricordato, oltre che per la convincente prova dei giallorossi, anche per la comparsa dei tabelloni dell’Olimpico in vista delle Olimpiadi dell’anno successivo.
Gli anni sessanta: stracittadine avare di grandi emozioni e di reti Il 4-0 conseguito in casa dei biancocelesti destinati alla retrocessione al termine del torneo resterà un punteggio mai più raggiunto dalle due società nel corso dei decenni successivi, almeno fino al nuovo secolo. Infatti quella gara, disputata il 13 novembre 1960, oltre alla tripletta di uno scatenatissimo Manfredini segnò l’ultimo divario schiacciante (quattro reti) nel risultato finale della stracittadina. Solo nel 2002 la Roma di Capello riuscirà a staccare di quattro reti l’avversario (5-1 in casa laziale).
Gli anni settanta: Anni difficili Il 1° dicembre 1974 i giallorossi, dopo un deludente avvio di stagione, ritrovano entusiasmo vincendo il derby contro una Lazio scudettata (1-0). Il gol-partita è di Picchio de Sisti. Dopo quella gara Chinaglia, capitano biancoceleste, imporrà ai suoi compagni di bruciare le maglie con cui hanno perso la stracittadina. Il 28 ottobre 1979 un episodio luttuoso segnerà la storia del calcio italiano: l’assurda morte di Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo scagliato dalla curva opposta.
Gli anni ottanta. La Lazio disputa ben 6 campionati nella serie cadetta La stracittadina capitolina manca nella capitale e si sente. Da ricordare un Lazio – Roma del 23 ottobre 1983, con la vittoria dei giallorossi per 2-0, in cui fu esposto lo storico striscione: “TI AMO” .
Gli anni novanta. Il segno “X” trionfa Nei primi derby del decennio, a parte la breve parentesi dello stadio Flaminio nel 1989 –’90 che vide i giallorossi prevalere con una rete del “tedesco che vola” Voeller nella gara di ritorno, il risultato di parità (1-1) diventa quasi un'abitudine. Dopo una partita “stregata” del 6 marzo ’94 in cui Signori segnò una rete irripetibile e Giannini non riuscì a trasformare un rigore si arrivò allo scontro del 27 novembre 1994: Lazio – Roma 0-3 con reti di Balbo, Cappioli e Fonseca. Superando un periodo favorevole ai biancocelesti si giunge alla sfida del 29 novembre 1998 in cui, sotto di due reti (1-3) i giallorossi riescono nella difficile rimonta (3-3) ed addirittura un clamoroso errore arbitrale nega il gol della vittoria a Marco Delvecchio. L’11 aprile dell’anno seguente, con una Lazio impegnata nella corsa per lo scudetto, la Roma torna alla vittoria. Doppietta di “super” Marco Delvecchio e rete finale di Totti per il definitivo 3-1. Nel 1999-’00, stagione che si concluse col trionfo dei biancocelesti, il derby d’andata si risolse nei primi 30 minuti di gioco: le doppiette di Delvecchio e Montella spensero sul nascere ogni discussione. La rete di Mihajlovic nella ripresa non attenuò la delusione biancoceleste (4-1).
Gli anni duemila. I giallorossi tornano ad imporsi Dall’autorete di Negro nel derby d’andata del 2000-’01 (1-0), torneo terminato nel migliore dei modi, si approda alla storica gara del 10 marzo 2002 con la vittoria schiacciante (5-1 in casa laziale) ottenuta grazie ad una prestazione indimenticabile dell’”Aeroplanino” Vincenzo Montella, autore di una quaterna che nessuno aveva mai realizzato nella storia della stracittadina romana. La rete finale del capitano Totti fu il sigillo ideale ad una partita indiscutibilmente e stupendamente dominata dai giallorossi: un pallonetto da cineteca del calcio. Lo scontro del 9 novembre 2003 (2-0 per i giallorossi) sarà ricordato, tra le altre cose, per l’incredibile gol di tacco realizzato dal brasiliano Mancini. Scorrendo gli ultimi anni arriviamo alla doppia affermazione giallorossa dello scorso torneo: 1-0 interno per opera di Cassetti e la doppietta decisiva di Mirko Vucinic nella gara di ritorno vinta 2-1.