Roma - Genova 1934: la tripletta di Guaita affondò i rossoblu

19.03.2012 10:00 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Roma - Genova 1934: la tripletta di Guaita affondò i rossoblu
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Guaita, Scopelli e Stagnaro, i tre oriundi ingaggiati dal presidente Sacerdoti per poter puntare al raggiungimento di traguardi importanti. Era l’aprile del 1933 quando furono acquistati dalla Roma ed al loro arrivo nella capitale, il 25 maggio dello stesso anno, le speranze dei tifosi di poter finalmente centrare l’obiettivo sfiorato due anni prima toccarono il massimo livello. Le aspettative erano tantissime e per molti versi non furono deluse. Dopo due campionati in cui si distinsero agli ordini di mister Luigi Barbesino ci si avvicinava alla stagione in cui, con l’acquisto di Monzeglio, Allemandi e Cattaneo si mirava a completare una rosa già competitiva ma, a quel punto, accadde l’imprevisto. I tre assi fuggirono dall’Italia, si disse per evitare di essere reclutati per la guerra d’Etiopia  lasciando una scia di polemiche e domande a cui, ancora oggi, non si riesce a dare una risposta definitiva. Al termine del campionato 1935 – ’36 la Roma, orfana dei tre campioni, sfiorò il tricolore piazzandosi al secondo posto dietro il Bologna del presidente Dall’Ara. In quei due anni a Roma a brillare per le sue qualità calcistiche fu, soprattutto, Enrique Guaita che, oltre a stabilire un record tuttora imbattuto nei campionati a 16 squadre (realizzò 28 reti in 29 presenze nel 1934 – ’35) si laureò campione del mondo con la nazionale di Vittorio Pozzo nel 1934. Nel suo primo torneo in Italia mise a segno 14 reti, era il 1933 – ’34, una stagione segnata da grandi prestazioni dei giallorossi (da ricordare la vittoria con un nettissimo 5-0 nel derby d’andata) ma anche da alcuni episodi incresciosi quale, su tutti, l’allontanamento di Ferraris IV dalla squadra. Nella gara contro il Genova (italianizzazione del nome imposta dal regime) Guaita mise a segno la sua prima tripletta con la maglia giallorossa.
Si giocava il 31° turno del campionato 1933 – ’34, quattordicesima giornata del girone di ritorno. Era il 15 aprile 1934.

LA GARA La Roma schiera: Masetti, Gadaldi, Bodini II, Callegari, Stagnaro, Fusco, Costantino, Scopelli, Tomasi, Lombardi, Guaita. Il Genova risponde con: Amoretti, Gilardoni, Pratto, Sala, Bonilauri, Passalacqua, Ferrari, Marchi, Pepoli, Carpi, Fossati. Arbitra il signor Scarpi di Dolo. Partenza senza grosse emozioni, al 20° triangolazione Scopelli – Costantino con rete di quest’ultimo annullata per fuorigioco. 25° Lombardi è vittima di un infortunio dopo uno scontro con Gilardoni e viene spostato sulla fascia. Fino alla fine del primo tempo idee confuse per entrambe le squadre in campo. della ripresa: spiovente di Fusco, testa di Scopelli e palla a Guaita che, liberatosi di tre avversari, calcia alla sinistra di Amoretti, Roma in vantaggio. 26° punizione per gli ospiti. Calcia Bonilauri, respinge di testa Gadaldi, tocca Fusco ancora di testa per Scopelli che dà il via al contropiede giallorosso. Palla per Guaita che la cede a Costantino. Guaita avanza lasciandosi alle spalle Gilardoni che si fa male nel tentativo di fermare l’oriundo romanista. Ricevuta palla nuovamente da Costantino a circa sette metri dall'estremo difensore ligure Guaita lascia partire un forte tiro che si insacca portando il punteggio sul 2-0. Partita virtualmente conclusa, il Genova non reagisce. Al 34° l’epilogo: discesa di Guaita che cede palla a Scopelli che a botta sicura calcia ma sulla linea Pratto di testa si oppone deviando in angolo. Corner battuto e questa volta è Guaita, di testa, a colpire verso la porta rossoblu. Pratto si oppone nuovamente ma questa volta devia in angolo con le mani: rigore. S’incarica della trasformazione lo stesso Guaita e sigla la sua tripletta personale. Nulla più fino al termine, 3-0 il risultato finale.