L'unica certezza

29.11.2018 22:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
L'unica certezza
Vocegiallorossa.it

Premessa: dopo cinque giornate di Champions League, la Roma ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale, facendo i punti che doveva fare contro chi doveva farli. Una situazione anche rara nella storia giallorossa, spesso costellata di grandi imprese alternate a cadute improbabili contro avversari improbabili. Così non è stato: grande con i piccoli, molto piccoli con i grandi, anche nel momento in cui i grandi poi così grandi non sono. La partita dell’Olimpico contro il Real Madrid rende granitica l’unica certezza di questa squadra, vale a dire quella di non avere certezze a cui appigliarsi nei momenti di difficoltà. Che contro un avversario del calibro dei merengues possono arrivare, anche quando giochi un buon primo tempo che vanifichi con due errori, nella stessa area di rigore ma a cavallo dell’intervallo: la minor pressione doveva aiutare a far scattare una molla che invece è sempre rimasta inchiodata, anche con la qualificazione già in tasca e la paura di non centrare l’obiettivo azzerata.

Senza paura, nel palcoscenico più importante, contro un avversario stimolante (perché si è parlato anche di mancanza di stimoli in campionato) ma sufficientemente ferito per renderlo alla portata: uno scenario ideale per provare l’impresa e altrettanto ideale per eliminare più di qualche dubbio sui problemi della Roma una volta che questa impresa non si è compiuta. Essere alle porte di dicembre - con il 90% della campagna acquisti completata prima ancora di agosto - senza riuscire a esprimere con continuità una precisa idea di gioco (che ridurrebbe il gap di rendimento tra titolari e riserve, visto l’enorme numero di infortuni) è un peccato quasi del tutto imperdonabile, con una pena che viene pagata anche - se non soprattutto - a livello psicologico. Il solito cane che si morde la coda, una situazione già vista che di solito ha un preciso epilogo: la sensazione è che ormai ci si possa solo chiedere quando a questo epilogo si arriverà.