De Rossi: "Non ho fatto nulla di speciale, abbiamo giocatori che altri si sognano. Il rinnovo è l'ultimo dei pensieri". VIDEO!

08.03.2024 07:45 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
De Rossi: "Non ho fatto nulla di speciale, abbiamo giocatori che altri si sognano. Il rinnovo è l'ultimo dei pensieri". VIDEO!
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Al termine di Roma-Brighton, ha parlato Daniele De Rossi

Daniele De Rossi a Sky Sport

Questa vittoria?
“Penso che ogni squadra anche le migliori abbiano momenti calanti nella loro stagione, non ho fatto chissà cosa io. Si è incanalato tutto nel migliore dei modi, sta andando tutto nel migliore dei modi. Loro sono giocatori forti, vincono le partite che devono vincere, abbiamo giocatori che altre squadre si sognano, non c’è nulla di speciale. Io cerco di allenarli, per fare questo tipo di calcio bisogna correre tanto. Li tratto da essere umani e loro rispondono così”.

Oggi abbiamo visto tante cose speciali.
“Io sono contento, non sminuisco la vittoria. Ho visto tante cose che mi sono piaciute, possiamo ancora migliorare. Quando ci mettiamo bassi siamo anche più comodi perché loro ce l’hanno anche nel DNA, ma nel secondo tempo bisogna risalire meglio. Sono felice anche dell’attenzione. Anche ieri gli ho rotto un po’ le scatole, la preparazione di ieri non è durata come altre partite, giocavamo contro una squadra diversa da altre squadre e viene allenato da un allenatore diverso. C’è chi non lo ama ma io lo amo, giocare contro una squadra del genere ti fa capire quanto sia forte perché per prepararla ci metti il doppio del tempo”.

Il rinnovo?
“Fai il bravo, fai il bravo. La prestazione non va sporcata con questi discorsi. Lo so che voi cominciate, conosco la città. Adesso è l’ultimo pensiero, sono contentissimo. Sto facendo il lavoro che mi piace nel posto che mi piace con giocatori che mi fanno soddisfazioni a cui non avrei scommesso. Adesso guardi il calendario e tra due giorni giochiamo contro un’altra squadra fortissima e un allenatore speciale. Tra una settimana andremo a Brighton e se pensiamo di essere passati ce la ribaltano”.

Nel preparare la gara dove pensavi di poter far male al Brighton? Da sinistra?
“Ora sembra che faccio il fenomeno, ma ai ragazzi avevo detto che l’avremmo potuta vincere lì la partita. Non si tratta di giocatori forti o meno, c'era un divario fisico importante tra Buonanotte e Spinazzola, altri giocatori con una corsa diversa. La condizione si Spina mi faceva pensare che quella parte di campo poteva essere una parte in cui avremmo fatto gol”.

Come ha trasformato la Roma in una squadra così aggressiva e coraggiosa?
“Penso che queste gare le prepari rispettando l'avversario. Più lo rispetti e più cerchi di non farlo giocare tranquillo. Loro sono una squadra che gioca tanto col pallone tra i piedi e quindi devi scegliere se aspettare o levargli il tempo di pensare. Secondo me il risultato è troppo ampio anche il nostro portiere è stato bravo, abbiamo concesso ma è normale con una squadra così. I giocatori sono stati quasi perfetti, non perfetti perché sennò smettono di lavorare per migliorare se glielo dico. Sono stati fantastici nell'aggressività, ma anche nello sforzo fisico come Lukaku e Dybala, Paulo ha fatto scivolate e avanti indietro. Senza questo atteggiamento si rischia di prendere imbarcate in queste partite".

De Rossi in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Marco Rossi Mercanti)

Tanti giudizi sulla Roma in questi primi 50 giorni: cosa le ha detto suo padre Alberto? Che le dirà dopo questo 4-0?
“Purtroppo non hai la fortuna di conoscere mio padre, l’avrò visto 2 volte in 50 giorni, quando passa a Trigoria sgattaiola, non mi parla quasi mai di calcio, un po’ perché ha fiducia, un po’ per non mettermi in confusione, l’altro giorno l’ho incontrato al bar e nemmeno sapeva stessi lì, ogni tanto parliamo di risorse umane, tatticamente parliamo poco. I complimenti che mi fate è perché ho ereditato da lui la passione del calcio, poi forse anche relazionarmi con la gente. Lui non vuole parlare di questo, è un po’ schivo, ma è felice per me, sta rivenendo anche allo stadio e si sta godendo in silenzio questi 50 giorni”.

Nella preparazione del match hai valutato varie ipotesi e hai giocato in questa maniera, con Spinazzola che spesso è andato a chiudere su Welbeck. Hai pensato di tenere molto la palla e limitare i rischi?
“Se giochi con squadre brave a gestire la palla, devi fargliela giocare il meno possibile, con squadre meno abili puoi lasciargliela di più. Nella ripresa ci hanno fatto giocare di meno, posso dire che i miei giocatori sono forti, giocare uomo a uomo è un braccio di ferro e l’abbiamo girata dalla nostra parte, al coraggio si risponde con il coraggio. Di De Zerbi è inutile che ve ne parli ancora, il risultato esce fuori da tanti episodi, poi il risultato a mio avviso è troppo largo, però penso che la vittoria sia meritata e abbiamo fatto una grande partita”.

Hai messo una sorta di quadrilatero per bloccare la loro costruzione dal basso, forzandoli a cercare gli attaccanti con la palla. Hai pensato che le caratteristiche dei tuoi difensori ti avrebbero aiutato a non soffrire in quel contesto, disinnescando la loro costruzione?
“Sì, poi ripeto il risultato fa la differenza anche nei giudizi, loro hanno tirato in porta, mi pare 17 a 14, per fare la partita perfetta dovevano tirare di meno, però abbiamo il portiere che para. Eravamo cinque contro cinque e volevamo mandarli nella parte dove eravamo più solidi, ma queste squadre le indirizzi da una parte e vanno dalla parte opposta, lo decidono loro come entrare nella tua pressione, dovevamo accettare l’uomo contro uomo, portarli nella nostra metà campo e andare in verticale perché abbiamo giocatori che inventano”.

La palla in verticale di Paredes era preparata a tavolino? Cosa hai dato a Paredes? Sembra un altro giocatore…
“Quella palla non era preparata, non è che era uno schema, avevamo poco tempo per ragionare, c’erano duelli uomo a uomo ma i nostri giocatori sono forti e dovevo mettere le qualità dei miei davanti a tutti il resto. Leandro è forte, è campione del mondo, ha giocato con PSG e Juventus, è un giocatore forte, in allenamento corre, va forte, lo stimolo, ho confidenza e posso permettermi di entrargli più diretto, posso prenderlo in giro davanti ai compagni, evidenziando lacune tattiche, scherzando lo stimolo in tanti aspetti che lui deve ancora migliorare. Non capisco perché siate ancora stupiti di Paredes, è di rango mondiale, parlare solo di lui è sbagliato, ma ha fatto una partita eccezionale”.

La prova di Celik? Nel primo tempo ha fatto una cosa alla Maicon. Queste prestazioni sono figlie del martellamento psicologico sul fatto che sono forti e non scarsi?
“Non è che se gli dici che è forte diventa forte, se è una sega è una sega (ride, ndr). Celik è uno dei giocatori forti che abbiamo, non è che se lo martello diventa forte, se fa una partita bella a Monza, stasera è perché si allena bene, all’inizio gli preferivo chiunque, ma lui stava lì con il sorriso ma non perché è scemo, voleva giocare di più e gli ho risposto che facevo le scelte per farmi vincere le partite, non ho niente contro di lui ma ci punto, poi è venuto a parlargli anche Montella (CT della Turchia), ma anche se non giovava mai non abbasava il livello degli allenamenti, questo fa la differenza. Uno può reagire con il muso, con il sorriso, poi questo lo accetto, io ero un titolare e se non giocavo non ero felicissimo, ma se vai forte in allenamento, vai forte pure in partita”.

Conosci l’ambiente e voli basso, però secondo me è nata una grande Roma in meno di due mesi, c’è unità di intenti. Dove sarebbe potuta essere la Roma con te dall’inizio della stagione?
“Il mio collaboratore ha fatto questa battuta, ma era una frustrazione perché c’è ancora tanto da fare. Oggi abbiamo vinto bene, ma non è completata l’opera, se andiamo lì pensando di essere psicofisicamente perfetti ci ribaltano, non c’è tutta questa differenza con loro, dobbiamo andare lì, orecchie basse, non sto a pensare al passato, non sarebbe corretto, ho preso la barca il 16 gennaio e ho detto determinate cose sulla squadra, penso sia una buona squadra. Le cose stanno andando bene ma conosciamo il calcio e la città e tutto questo può cambiare in un secondo, dobbiamo lavorare da squadra umile, la presunzione fa andare le gambe più piano, non ce lo possiamo permettere perché giocheremo contro la Fiorentina di Italiano, non c’è tempo per festeggiare o fare scalette e proiezioni”.

De Rossi ai canali del club

"Abbiamo vinto perché le prestazioni di chi ha giocato ha fatto una gara speciale, ha fatto il massimo. Abbiamo portato a casa un risultato forse troppo ampio, ma meritato. Il primo tempo mi è piaciuto, nel secondo siamo calati. Abbiamo visto tante partite del Brighton, a volte anche City e Arsenal si abbassano contro di loro, quindi ci sta. Per me il loro allenatore è bravissimo". 

Lavorare sulla testa è stato il primo passo?
"Un allenatore deve fare questo, in tutti gli sport. I grandi allenatori scrivono libri e spiegano quanto sia importante la testa nello sport. Non solo per fare la partita, ma anche per allenarsi più forte, non che prima non lo facessero. So che le mie richieste a volte sono pesanti, ma se ci lavori di testa e fai capire che è la cosa giusta e ottieni qualche risultato che ti aiuta a convincerli, sei a dama. Ancora non abbiamo fatto niente, ma siamo a buon punto".