Boniek: "Szczesny sta benissimo a Roma ma il suo futuro lo deciderà l'Arsenal. La Roma ha bisogno dello stadio"

03.03.2017 14:15 di  Davide Santucci   vedi letture
Fonte: Centro Suono Sport
Boniek: "Szczesny sta benissimo a Roma ma il suo futuro lo deciderà l'Arsenal. La Roma ha bisogno dello stadio"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zibì Boniek, ex giocatore giallorosso, è intervenuto ai micorofini di Centro Suono Sport nella trasmissione Te la do io Tokyo Queste le sue parole:

“Szczesny sta benissimo a Roma. Gli piace la città e gli piace la squadra. Ha detto che a Roma ha fatto un salto di qualità tecnico ma il suo cartellino è dell’Arsenal e quindi la Roma non può fare nulla se lo rivogliono a Londra. Szczesny è il più forte dei portieri che ha la Roma. Skorupski è un portiere diverso da Szczesny ed è forte anche lui“.

La sconfitta nel derby?
"A volte succede quando sei nel tuo periodo migliore. La Lazio ha contrastato bene la Roma in fase difensiva ma c’è ancora la partita di ritorno. Se la Roma non vince niente e Luciano Spalletti se ne va non sarà facile sostituirlo per la società”.

Si parla della rosa della Roma che non avrebbe sostituti all’altezza:
"El Shaarawy e Perotti sono importanti nella rosa, stanno facendo quello che possono fare. Se un giocatore si sente titolare inamovibile rende di più, basta vedere Dzeko e Nainggolan".

La sfida di domani è una partita tra le deluse della settimana di Coppa Italia:
"Napoli e Roma giocano il miglior calcio d’Italia anche se la Juve è una squadra tosta con attaccanti fortissimi. L’anno prossimo cambierà tutto perché quattro squadre italiane si qualificheranno direttamente alla fase a gironi di Champions League".

Infine una battuta sulla situazione societaria della Roma e un aneddoto divertente:
"La Roma ha bisogno di stabilità a livello societario e del nuovo stadio. In questo momento le milanesi sono indietro. Quando alla Roma arrivò Manfredonia gli ultras contestarono l’arrivo dell’ex laziale. Allora la squadra mandò me a parlarci perché ero straniero".