Taddei: "Scudetto? Andiamoci piano. Luis Enrique ha carisma, se lo seguiremo faremo grandi cose"
“Sono nato con il pallone, sto già pensando tra sette otto anni quando smetterò di giocare a cosa fare, perché il pallone mi mancherà tantissimo". Rodrigo Taddei, intervistato da Sky Sport, inizia parlando del suo rapporto con il calcio, e della sua enorme duttilità. "Nella mia carriera ho ricoperto tanti ruoli, in Brasile ho fatto anche il portiere. Resto sempre disponibile alle esigenze del mister, sono sempre a disposizione per aiutare il gruppo e la Roma. Il giocatore più tecnico che c'è in rosa quest'anno? Oltre me? - scherza – Quest'anno ce ne sono tanti: Totti, Vucinic, ma ce ne sono veramente tanti in squadra. Il mio punto di riferimento di sempre? Zico, ma ho avuto l'opportunità di vedere anche Bebeto, Romario, e sono tutti giocatori che mi hanno ispirato nel corso della mia carriera”.
Poi, su Luis Enrique: “È un tecnico bravo, con personalità e carisma. Dà spazio a tutti. Se io e i miei compagni riusciremo a seguire i suoi insegnamenti faremo buone cose”. Sul mercato: “Preferisco non parlarne. Spero che quelli che ci sono rimangano, e che facciano il meglio per la Roma. Abbiamo un gruppo fantastico, anche quelli che sono arrivati si sono integrati benissimo, si sono inseriti subito, sono dei ragazzi spettacolari. Ora dobbiamo fare del nostro meglio per arrivare il più in alto possibile. Lo Scudetto? Non ne parliamo adesso, è presto, non illudiamo i tifosi. Di certo ci metteremo d'impegno e daremo il massimo sempre, dall'inizio alla fine del campionato”.
Taddei ha, inoltre, affrontato il discorso legato al nuovo ruolo di terzino in cui Luis Enrique lo ha provato: “Io faccio l'esterno, devo imparare qualcosa in difesa, ma non è un problema. Aiutavo in difesa, infatti, anche quando giocavo esterno “alto”. Perciò ripeto, nessun problema: resto a disposizione del mister e farò ciò che vuole”. Poi, sul Brasile, che ha deluso in Copa America: “È la dimostrazione che il calcio è cambiato tantissimo in tutto il mondo. Chi non lotta non vince, e questo è quello che è successo alla Seleçao. Oggi vincono le squadre che fanno gruppo, in cui i compagni si aiutano tutti”. Infine, un giudizio sulla "nuova" Roma: "Vuole fare molto bene. I ragazzi si stanno impegnando tutti, siamo sulla strada giusta".