ESCLUSIVA VG, Tommasi:"L'importante è concentrarsi sul Parma"
Vocegiallorossa.it ha sentito in esclusiva l'ex giocatore della Roma Damiano Tommasi:
Quanto hanno inciso secondo te gli errori di Damato in Roma-Samp e gli arbitraggi in genere nella stagione della Roma?
“I giocatori lo avvertono in campo quando qualcosa non va? Preferisco non rispondere sugli arbitri…”
Damiano, anche non essendo all’interno dello spogliatoio ma conoscendo l’ambiente, credi che i giocatori credano realmente ancora nello scudetto dopo la batosta di domenica?
“Credo sia obbligatorio crederci fino alla fine. Non si deve mollare; ora dipende nuovamente dall’Inter ma ci sono ancora 3 partite e 9 punti a disposizione. L’impegno era duro per noi contro la Samp, però ora loro hanno la Lazio e vediamo cosa succede. È dura ma non finita, nessuna batosta si guarda avanti".
Trovi delle analogie con la Roma tricolore del 2001?
“Nessuna in particolare. Questa squadra si è ritrovata ad inseguire un obiettivo inimmaginabile all’inizio della stagione. Già il 4° posto sembrava un miraggio e poi ti ritrovi lì ad un passo dalla vetta. Adesso giustamente bisogna crederci. Nel 2001 eravamo stati assemblati per vincere. Avevamo più pressione da gestire. Eravamo come l’Inter ora, la squadra da battere”.
Cosa pensi di Lazio – Inter. Sarà una gara vera?
“Mi concentrerei più sul Parma. Dobbiamo pensare a noi; non finisce il campionato dopo Lazio-Inter, credo che la cosa più difficile sia concentrasi e riprendere il nostro cammino, poi si vedrà”.
Credi che il passaggio da Spalletti a Ranieri possa ricordare quello da Zeman a Capello?
“Tra Zeman e Capello c’è stato però anche l’arrivo di tanti campioni. Ranieri è arrivato con una squadra già costruita e ha fatto di necessità virtù. E’ stato bravo a sfruttare il lavoro svolto in precedenza da Spalletti e ci ha messo del suo”.
L’Inter ha meritato di vincere con il Barcellona?
“Sicuramente hanno meritato tutte e due. Poi è chiaro che all’andata ha meritato più l’Inter e gli episodi l’hanno avvantaggiata nella sfida di ritorno. È sicuramente un’Inter diversa dal passato, più forte, anche con un pizzico in più di fortuna. Passare il turno è comunque un merito che le va riconosciuto”.