La Lega MENA, la Roma risponde?

04.07.2022 20:15 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
La Lega MENA, la Roma risponde?
Vocegiallorossa.it

Luglio è il mese in cui inizia il calciomercato, surrogato (che più surrogato non si può) del calcio giocato che tiene impegnati tifosi e appassionati di calcio in vista della ripresa delle competizioni ufficiali. Una macchina il cui interesse fagocita tutto il resto, riducendo a secondarie cose anche importanti, che quel calciomercato, già molto faticoso e spesso fatto più di fuffa, che di fatti, lo fanno muovere.

Come, per esempio, i diritti televisivi: entrate vitali, quasi uniche, per società che ogni anno devono arrabattarsi per chiudere dei bilanci quantomeno presentabili, spesso grazie a cessioni di calciatori che finiscono per depauperare il potenziale tecnico. E, a proposito di diritti televisivi, due giorni fa sono stati assegnati quelli dell’area MENA (Middle East and North Africa), rimasti invenduti nella scorsa stagione e ora appannaggio di Abu Dhabi Media, per una somma totale nel triennio 2022-2025, comunicata ufficialmente, di 76 milioni di euro, circa 25 all’anno, più un possibile e al momento non chiarissimo bonus legato al rendimento di 20-30 milioni totali. Cifre bassissime se si fa riferimento al valore dell’accordo del precedente triennio, 2018-2021, che fruttava alla Lega Serie A ben 112 milioni di euro annui e che era stato firmato con BeIn Media. BeIn Media non più considerato partner “strategico”, perché in rotta sul tema pirateria con l’Arabia Saudita, nazione sede di due edizioni della Supercoppa Italiana passate e della prossima, in programma a gennaio a Riad.

Nonostante i rapporti interrotti tra le due parti, il CEO della Roma Pietro Berardi era riuscito a mantenere tesi i fili e a portare un’offerta sempre di BeIn che le indiscrezioni vogliono essere superiore - si parla di una forbice che va da 30 milioni annui garantiti a "decine di milioni in più" - a quella, poi accettata, di Abu Dhabi. Logica - almeno, una logica sana - vorrebbe che questa offerta fosse almeno portata al vaglio delle società, invece non solo questo non è successo, ma l’AD giallorosso ha addirittura ricevuto una inedita reprimenda pubblica da parte dell’AD della Lega Luigi De Siervo. Che questa vicenda non abbia avuto un andamento del tutto trasparente lo ha poi confermato la stessa BeIn, che con una mail si è ritirata dall’asta a causa proprio della “mancanza di trasparenza di tale processo”, ma al di là del fatto in sé, questo è stato il primo episodio di questa stagione in cui la Roma è stata non solo messa in minoranza, ma pubblicamente attaccata dalla Lega Serie A, e questo non è certamente un buon viatico in vista della prossima stagione, che segue un tris di annate sportivamente drammatiche dal punto di vista politico, con decisioni non solo arbitrali sul campo (e al video, peggio ancora), ma anche sulle scrivanie che spesso e volentieri sono andate contro i giallorossi, come quelle sui diritti TV domestici e sull’ingresso dei fondi.

La Roma pesa poco - e ha pochi alleati - in Via Rosellini, dove da anni vige uno status quo apparentemente inscalfibile, che si riflette anche sul campo di gioco e non solo: non è e non può essere una colpa, perché non può essere una colpa lavorare con serietà e perseguendo interessi oggettivi. E la sensazione è che, anche quest’anno, la Lega potrebbe ancora menare, e la Roma dovrà incassare e magari rispondere, conscia che non è assolutamente detto che comunque possa servire a qualcosa, anzi. Un bel problema, decisamente più spinoso di un caso di mercato.