Scacco Matto - Torino-Roma 0-1, Di Francesco ringrazia un Kluivert double face

20.08.2018 22:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Torino-Roma 0-1, Di Francesco ringrazia un Kluivert double face
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Un gol di Edin Dzeko decide l'esordio stagionale della Roma sul campo del Torino: 1-0 e primi tre punti incamerati.

LE SCELTE - Per la prima uscita ufficiale stagionale, Di Francesco si affida per nove undicesimi ai vecchi. Davanti a Robin Olsen agiscono Alessandro Florenzi, Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Aleksandar Kolarov; la grande novità è a centrocampo, con un intermedio decisamente di qualità come Javier Pastore insieme a Kevin Strootman, protetti da Daniele De Rossi. Davanti, con Diego Perotti out per motivi fisici, il tridente è composto da Cengiz Ünder, Edin Džeko e Stephan El Shaarawy. Consueto 3-5-2 per Walter Mazzarri, che davanti sceglie l’ex Iago Falque insieme ad Andrea Belotti.

 

 

 

DŽEKO FA ANCORA DŽEKO - L’acquisto di Pastore, nelle intenzioni, dovrebbe sollevare, almeno parzialmente, Edin Džeko da responsabilità creative e avvicinarlo maggiormente alla porta. L’argentino, tuttavia, fatica a trovare una posizione univoca e soprattutto a giocare fronte alla porta avversaria. Al di là dei singoli errori e di qualche altro tentativo di scambio col numero 9, la mancanza di verticalità da parte sua - dovuta anche al blocco basso operato dal Torino - costringe il bosniaco a venire fuori in quantità non differenti da quelle dello scorso anno. Un cambiamento ancora da completare.

CAMPO SVEDESE - Il Torino, come detto, fa blocco basso, lasciando scoperti gli esterni - specialmente quello sinistro, dove Alessandro Florenzi può scendere in virtù della presenza sul suo lato di Alejandro Berenguer, poi aiutato maggiormente da Soualiho Meïté nella seconda parte di frazione - per provare a ripartire in campo aperto. La linea difensiva giallorossa è al solito alta, ma il campo che si crea alle spalle non viene coperto con efficacia da Robin Olsen, ancora non abituato a schierarsi più in alto in fase di non possesso e quindi incapace di difendere la profondità: diventano ancora più importanti, dunque, i recuperi all’indietro dei difensori, soprattutto del più veloce, Kostas Manōlas.

NON È IL RUOLO IL PROBLEMA - Nel secondo tempo la Roma rientra in campo più che deconcentrata, subendo un tiro di Daniele Baselli dopo 15 secondi e il gol - poi annullato per fuorigioco - di Iago Falque. Di Francesco nota la mancanza di energia, ma evidentemente non si sente ancora di bocciare Pastore e gli concede una nuova chance: per far entrare Bryan Cristante esce El Shaarawy, con il Flaco che si sposta in alto a sinistra. Con meno responsabilità difensive, l’ex PSG continua però a giocare a un ritmo troppo basso, divorandosi anche il gol del vantaggio. Una prova insufficiente quella del numero 27, che deve diventare un fattore il più presto possibile, per compensare (e superare) con la sua qualità la perdita di fisicità e dinamismo dovuta alla cessione di Radja Nainggolan.

OLANDA DOUBLE FACE - Sviluppandosi la quasi totalità delle azioni di gioco sulle due fasce, Di Francesco sceglie di rinforzarle, prima inserendo Justin Kluivert per Cengiz, poi richiamando Pastore per inserire Schick. L’olandese può giocare - con funzioni diverse - su entrambi i lati, comincia a destra, poi finisce a sinistra, ma è ancora da destra che confeziona l’azione personale che manda al gol Edin Džeko per l’1-0: avere un giocatore in grado di sfornare giocate diverse anche nell’arco della stessa partita (o dello stesso stralcio di partita) è una possibilità davvero interessante e soprattutto quasi inedita. Oltre che, ovviamente, decisiva per i primi tre punti della stagione.