Scacco Matto - Roma-Napoli 0-1, l'antidoto è il veleno per i giallorossi

15.10.2017 13:10 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Napoli 0-1, l'antidoto è il veleno per i giallorossi
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È un gol di Lorenzo Insigne a decidere la partita dell’Olimpico tra Roma e Napoli, con i giallorossi che dimostrano la - prevedibile - differenza di livello di gioco rispetto agli azzurri soprattutto nel primo tempo, ma che fisicamente tengono il passo una volta trovata la chiave.

LE SCELTE - Con diversi assenti nel reparto offensivo e non solo, le scelte di Eusebio Di Francesco si riducono. Davanti ad Alisson agiscono Bruno Peres, Konstantinos Manōlas, Juan Jesus (preferito a Federico Fazio) e Aleksandar Kolarov; ai fianchi di Daniele De Rossi ci sono Radja Nainggolan e Lorenzo Pellegrini, con Alessandro Florenzi, Edin Džeko e Diego Perotti a formare il tridente. José Callejón, Dries Mertens e Lorenzo Insigne sono il trio scelto invece da Maurizio Sarri, con Marek Hamšík regolarmente a centrocampo insieme ad Allan e Jorginho.

 

 

 

QUALE ANTIDOTO? - La schermatura nel numero 4 romanista sull’italobrasiliano è l’unica contromisura che appare evidente nel primo tempo, in cui in ogni caso la Roma non riesce a far nulla per inibire la manovra napolista. Gli ospiti fanno la partita, mettendo in campo tutte le loro peculiarità: la manovra si sviluppa principalmente sul lato sinistro, con Faouzi Ghoulam punto di riferimento esterno e Hamšík e soprattutto Mertens bravissimi a galleggiare sulla linea difensiva giallorossa, pronti a prendersi la profondità. Il merito puntuale della squadra di Sarri, però, è quello di saper sempre riaggredire la Roma sulle possibili transizioni: i giallorossi fanno una fatica bestiale a iniziare i contropiede, lasciando dunque agli azzurri un numero ben più elevato di possibilità d’attacco. La posizione sempre alta dei giocatori di Sarri costringe sia Florenzi che Perotti ad abbassarsi anche solo per far numero, lasciando al contrario Džeko solo a tentare di traghettare il pallone oltre la metà campo. Il gol di Insigne con cui gli ospiti chiudono in vantaggio il primo tempo è sì frutto di un grave errore individuale di De Rossi, ma anche e soprattutto di un costrutto sempre uguale: al contrario, nelle poche occasioni in cui la Roma riesce a cominciare l’azione, non sembra esserci idea di cosa fare. Lo sbocco della manovra è la corsia destra offensiva, dove spesso va a infilarsi anche Nainggolan, ma i diversi cross sfornati non raggiungono mai la destinazione.

L'ANTI-ANTIDOTO - Nel secondo tempo Di Francesco torna sui suoi passi, trovando una chiave per almeno affievolire la pressione: riposizionando Nainggolan accanto a Pellegrini, il numero 7 riesce finalmente a trovare un po’ di spazio alle spalle del centrocampo avversario non dovendo più affrontare Hamšík dalle sue parti. Con più possessi a disposizione, i giallorossi (che perdono per infortunio Manōlas, sostituito da Federico Fazio) cominciano a trovare una porta d’uscita nella fisicità degli esterni, che cominciano a prendere più campo: sul lato destro arriva la prima sostituzione non obbligata di Di Francesco, che inserisce Cengiz Ünder per Florenzi, puntando ad avere più brio offensivo da quel lato. Sarri, dall’altra parte, cambia ruolo per ruolo (Piotr Zielinski per Hamšík, Amadou Diawara per Jorginho, Marko Rog per Callejón) allo scopo di mantenere lo stesso spartito e al contempo dare energia fisica e soprattutto mentale, che invece cala progressivamente: i pali aiutano gli azzurri, che cedono il passo alle folate giallorosse - nonostante un’altra sostituzione forzata, Gerson per Pellegrini - rintanandosi nella propria area di rigore ma non subendo il gol del pari, portando via i tre punti dall’Olimpico.