Scacco Matto - Chievo-Roma 3-3

07.01.2016 07:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Chievo-Roma 3-3
© foto di Vocegiallorossa.it

Per la partita dell’Epifania, Rudi Garcia è costretto a fronteggiare una incredibile emergenza a centrocampo: Nainggolan e Pjanic sono squalificati, Uçan, De Rossi e Keita, oltre a Strootman, sono indisponibili per motivi fisici. Gioca quindi William Vainqueur perno centrale, con Florenzi e Iago Falque, schierati anche nel tridente d’attacco, in posizione intermedia, e un tridente composto da Salah, Gervinho e dal giovane Sadiq, già a segno contro il Genoa prima di Natale. Maran sceglie invece Meggiorini e Paloschi, con alle loro spalle Walter Birsa, nel 4-3-1-2.

Le armi principali dei padroni di casa sono la ricerca della verticalità di Paloschi, bravo a giocare sulla linea e a sfruttare il lavoro di Meggiorini, e degli inserimenti dei centrocampisti, Birsa e Castro su tutti, con Hetemaj che fornisce ampiezza aprendosi a sinistra per sfornare traversoni. Con una linea mediana così improvvisata, invece, Garcia non può pensare di far fare gioco ai suoi, che aspettano per far scattare i tre velocisti davanti, giocando in verticale. La rete dell’1-0 della Roma arriva grazie a un break di Digne, che appena riconquistata palla la gioca subito per Gervinho, il quale riesce a servire Sadiq per il gol che facilita nettamente la gara dei giallorossi, che continuano a sfruttare l’asse mancino dove in fase difensiva i due si alternano. Il classe 1997, contrariamente a Dzeko, non è chiamato insistentemente a fare gioco e difendere palla e questo facilita molto la fluidità offensiva della Roma, che continua a rendersi pericolosa in transizione. Un errore individuale di Cesar spiana la strada a Florenzi per il raddoppio, ma un errore collettivo della Roma rimette il Chievo in partita: la fuga di Gervinho è seguita da troppi suoi compagni, l’ivoriano perde ingenuamente palla e sul ribaltamento di fronte la Roma prima si salva, poi capitola sul secondo tentativo finalizzato da Paloschi.

Nel secondo tempo il Chievo fiuta la chance di riprendere il match, aumentando le giocate in verticale verso Paloschi e Inglese, subentrato nel primo tempo all’infortunato Meggiorini. I padroni di casa si rendono conto di poter far male nel gioco aereo e infatti è su un calcio d’angolo che la Roma incassa il pari, su un errore di Manolas che non segue Dainelli, subentrato sempre nel primo tempo a Gamberini, anche lui infortunato. Dopo il 2-2 il Chievo si abbassa negando le transizioni alla Roma; i giallorossi sono spaesati e i giocatori provano troppo individualmente, con Maicon che viene sistematicamente ignorato nelle sue discese a destra. La squadra di Maran però non è precisa nell’occupare gli spazi e poco intensa negli ultimi metri di campo: Vainqueur non viene aggredito e scarica per Iago Falque, che gode di troppa libertà tra le linee e calcia in modo vincente con il sinistro, battendo Bizzarri. Nel frattempo, però, Garcia ha perso anche Salah e si trova in campo con il non-centrocampo di inizio gara, un Maicon in pesante debito d’ossigeno, il subentrato Di Livio insieme a Sadiq e a Gervinho, un assetto totalmente fragile che Garcia prova a rinforzare con Gyömber, inserito al posto di Sadiq e posizionato a centrocampo. La mossa è inutile: la Roma è disordinata e fallosa e proprio da una punizione provocata ancora da Manolas arriva il definitivo 3-3 di Simone Pepe, messo dentro poco prima al posto di Birsa, in quella che è stata l'unica sostituzione decisa da Maran. Come nelle trasferte di Bologna e Torino la Roma non riesce a gestire il punteggio a pochi minuti dal termine, ma la vera pecca della gara sono stati errori individuali e di concentrazione che hanno reso vani gli sforzi del reparto offensivo, fortunato nello sfruttare a sua volta disattenzioni del Chievo ma capace di creare nonostante l’assetto deficitario.