Scacco Matto - Atletico Madrid-Roma 2-0, spezzati alla distanza dall'intensità dei Colchoneros
Primo stop per la Roma in Champions League: l’Atlético Madrid vince 2-0, rimandando il discorso qualificazione all’ultima giornata.
LE SCELTE - Eusebio Di Francesco, dopo aver scelto un undici definibile come “titolare” nel derby di sabato, torna a ruotare. Davanti ad Alisson, a destra non c’è l’infortunato Alessandro Florenzi, sostituito da Bruno Peres insieme a Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Aleksandar Kolarov. Il mediano è Maxime Gonalons, con ai lati Lorenzo Pellegrini e Radja Nainggolan; davanti a completare il tridente con Edin Džeko e Diego Perotti c’è di nuovo Gérson, con Stephan El Shaarawy che va in panchina. Emergenza in difesa per Simeone, che non ha lo squalificato Stefan Savić e che perde Juanfran per un problema muscolare: a destra va il centrocampista Thomas Partey, con Lucas Hernández al fianco di José María Giménez al centro; davanti, torna Fernando Torres al fianco di Antoine Griezmann.
POCA FESTA A SINISTRA - Fin dai primi minuti si vede una Roma sulla scia del derby, con un pressing ben eseguito nella metà campo opposta e una linea molto alta e pronta a scappare sul possesso avversario. I giallorossi sono ben posizionati in campo e conseguentemente altrettanto ben predisposti a recuperare palla, ma difettano nelle scelte, che prese diversamente avrebbero in alcuni casi potuto aprire la strada per la porta di Jan Oblak. Specie sul lato sinistro del campo, dove Thomas Partey fa vedere di non conoscere i fondamentali del ruolo di terzino, facendosi prendere spesso alle spalle o lasciando tantissimo campo alla catena composta da Kolarov e Perotti, liberissimi di combinare tra loro, pur però non generando occasioni. Dall’altra parte la lampadina si accende quando Pellegrini riesce a ricevere fronte alla porta, ma Bruno Peres e Gérson non sono altrettanto attenti e a loro volta vengono attaccati dalla catena sinistra dell’Atlético Madrid, decisamente più produttiva rispetto a quella opposta. Anche la pressione degli uomini di Simeone si rivela sufficientemente efficace - specie nella seconda parte della prima frazione - ma l’idea è che con scelte più accurate da parte dei centrocampisti - Nainggolan su tutti - la Roma avrebbe potuto avere qualche chance in più.
SPEZZATI - La ripresa ricomincia con l’Atlético che sposta Koke a sinistra e Yannick Ferreira-Carrasco a destra, ma soprattutto con una squadra più vogliosa di andare a prendere alta i propri avversari, che scendono di intensità e lasciano metri di campo. Simeone utilizza subito i tre cambi per abbinare a tutto ciò forza offensiva: entrano Ángel Correa e Kevin Gameiro, oltre a Gabi, per Augusto Fernandez, Ferreira-Carrasco e Koke, con lo schieramento che muta in un 4-2-4 con Griezmann spostato su un lato, mentre Di Francesco si limita a ridare energie al centrocampo inserendo Kevin Strootman per Lorenzo Pellegrini. È una giocata combinata da Fernando Torres e Correa e finalizzata da Griezmann a spezzare le resistenze giallorosse e a girare il copione della partita: la squadra di casa, pur con tanti attaccanti in campo, è per caratteristiche portata a stringere le linee e impedire ai giallorossi di avvicinarsi alla sua porta. Con più nulla da difendere, anche Di Francesco sbilancia i suoi passando al 4-2-4 con Grégoire Defrel (che inizia esterno, poi si sposta accanto a Džeko) per Gerson e Stephan El Shaarawy (che si posiziona a destra)per Gonalons: il tempo per provare a riprenderla ci sarebbe, ma Bruno Peres commette un ingenuità facendosi cacciare: a sostituirlo in campo è Nainggolan, che nelle idee del tecnico avrebbe dovuto formare la cerniera mediana con Strootman. Il 2-0 di Gameiro mette il sigillo su una partita persa alla distanza da una Roma comunque imprecisa e poco capace di sfruttare le situazioni a lei favorevoli.